Anche se attualmente è senza una squadra o una Nazionale da poter allenare il pensiero di Marcello Lippi continua a essere rivolto al campionato e alla lotta per lo scudetto che si sta ora facendo più forte e che vede ora come rivali principali il Milan, che vuole ora confermare il titolo di campione d’Italia, e la Juventus, che sta inanellando una serie di risultati positivi ottenuti anche con le rivali principali e che dopo gli anni difficili può tornare a sognare, anche se per l’ex tecnico della Nazionale il merito principale di questo è di Antonio Conte: “Il temperamento di Conte è tutto suo, lo era anche da calciatore. Era un trascinatore durante la settimana e sta trasmettendo juventinità ai suoi giocatori. La Juve non è solo grinta ma anche organizzazione di gioco e quella viene dal campo – continua – Questa Juve è molto tosta, da sempre è stata una delle caratteristiche. Chi poteva diventare allenatore della mia Juve? Per esempio Vialli, che ha cominciato e poi ha smesso un po’ troppo presto, si sente realizzato in questo ruolo, ma aspettando troppo una squadra ha rinunciato troppo presto a farlo”.
La rivale numero uno dei bianconeri è ovvianente il Milan, autore ieri sera di una gara magistrale che ha permesso in un solo tempo di archiviare la “pratica Chievo” senza trascurare bel gioco e spettacolo: “I rossoneri hanno caratteristiche diverse, stanno giocando molto bene nelle ultime domeniche. Si sono inseriti molto bene Aquilani e Nocerino e hanno alzato la qualità tecnica della squadra. Milan e Inter hanno sofferto all’inizio il fatto di avere avuto i sudamericani in Coppa America. A me la Lazio piace molto, è stata costruita una squadra completa in tutti i reparti. L’Udinese ha tre fuoriclasse, uno in panchina, uno in società e uno in campo. Sul Napoli mi sono permesso simpaticamente di rimproverare che non si fanno mai certe scelte ad inizio stagione . La mia esperienza alla Juve mi ha insegnato che se vuoi vincere qualche cosa devi puntare a vincere tutto”.
Ilaria Macchi