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LAZIO. Il caso Cisse. La Lazio non può più aspettarlo

(getty images)

Il giorno dopo, la domanda è: chi ha dormito bene? Cisse no. Reja no, maledetto rigore negato. E Rocchi neppure, per colpa di Buffon. Proprio come a maggio: Juventus materasso troppo scomodo per la Lazio. Scomodo e indigesto come quel fallo di mano di Barzagli. Indigeste come le occasioni sciupate dal capitano, che però nel post partita ha incassato la fiducia di Reja: «Tommaso ha fatto una buona prestazione, ma deve giocare di più per trovare la condizione. Cercherò di dargli più spazio».
Nessun rimpianto A leggerla dal materasso di Cisse, non è una frase qualunque. Dopo una serata in cui Djibril ha assaggiato la prima panchina stagionale per pura scelta tecnica. È forse anche per questo — e non solo per la sconfitta della squadra — che il francese ieri mattina ha scritto su twitter: «Non ho dormito per niente bene dopo la partita, ma ora la testa deve andare solo al Vaslui. Dobbiamo vincere».
Ad Atene A proposito di scatti. Ieri Cisse, oltre a fare la condoglianze alla famiglia Speed per la morte del c.t. del Galles, si è consolato volando ad Atene. È tornato a vedere allo stadio i suoi ex compagni del Panathinaikos. Un po’ nostalgia canaglia e un po’ viaggio di piacere, lì dove Cisse segnava con impressionante continuità. Tanto da fargli venire qualche dubbio: il salto in Italia è stato troppo grande? «Cisse? Deve accettare le scelte del tecnico», ha sibilato Reja dopo Lazio-Juventus. La mancata spiegazione della panchina da parte dell’allenatore ha un po’ sorpreso il giocatore. Tanto che cominciano a filtrare notizie di un suo malcontento, che arrivano dopo le continue dichiarazioni d’amore al Marsiglia prima e all’Auxerre poi, e in linea generale a una voglia mai nascosta del giocatore di tornare a giocare in Francia.

Redazione Sportiva