CORRIERE DELLO SPORT. Buffon: «Con un Conte così aggressivo siamo più forti»

CORRIERE DELLO SPORT. Buffon: «Con un Conte così aggressivo siamo più forti»

Il portiere della nazionale, ai microfoni di Juve Channel, carica i tifosi in vista della sfida contro la Lazio. Gigi elogia Conte ed il suo centrocampo. Degli avversari teme Klose, un vero bomber, vede un gran futuro per Marchetti, «E’ fortissimo ed è un ragazzo d’oro>>.

(getty images)

E’ destino che l’Olimpico diventi lo stadio dei record, la cornice dei grandi numeri di Gianluigi Buffon. Dieci giorni fa, contro l’Uruguay, ha acciuffato il primato azzurro di Dino Zoff, 112 presenze, e domani staccherà Gianpiero Combi, isolandosi sul podio dei portieri bianconeri di sempre: 370 partite, davanti soltanto Stefano Tacconi (377) e ancora Zoff (476). «Però – sorride Gigi – nessuno ricorderà il terzo posto: devo scalare ancora la classifica…». Il secondo gradino è a un passo, il primo lontanissimo ma lui, dialogando con i tifosi su Juve Channel, non pone limiti: «Sono pronto, intanto è un grande orgoglio aver affiancato Zoff per presenze in Nazionale: lui appartiene alla piccola categoria dei mostri sacri».

 
FILO DIRETTO -Il “Filo diretto” si sofferma sulla partitissima con la Lazio, che il numero uno della Juve non giudica decisiva: «In termini di classifica, a lungo termine, inciderà ben poco: vale però un’iniezione di fiducia, una vittoria darebbe morale per il prosieguo del campionato». E’ presto per i sogni, ma il primato delle due squadre è meritato, determinato da qualità nitide che Buffon prova a sintetizzare: «Della Juve mi piacciono l’organizzazione di gioco e lo spirito, la Lazio ha la capacità di tirare fuori il meglio dai suoi giocatori». Tra i più temuti, Miroslav Klose: «E’ uno dei pochi bomber, nel senso più pieno del termine, rimasti in circolazione. L’ho sempre apprezzato come goleador, ma da quando è in Italia ho scoperto altre doti: la tecnica, la velocità e la furbizia».
EREDE -Le curiosità dei tifosi non sfiorano l’incrocio con Marchetti, ma Gigi ha avuto mille occasioni per elogiare il portiere che l’ha sostituito al Mondiale sudafricano, al quale pronosticò un grande futuro sin da quando s’affacciò in A con il Cagliari: «E’ fortissimo ed è un ragazzo d’oro. Sta attraversando un momento straordinario di forma». Esattamente come lui, che proprio da quell’infortunio è risalito: «Il segreto è mettersi sempre in discussione, sapere che se hai le basi, la determinazione e la voglia di scrivere ancora pagine importanti lo puoi fare. Tutto questo passa attraverso sacrifici, ma vale la pena affrontarli». Parole che raccontano il suo ritorno ai fasti antichi, adattandosi tuttavia perfettamente anche alla rinascita di Marchetti dopo l’oblìo.
 
 
TRASFORMAZIONE -Gigi conferma d’essere dimagrito («Quattro-cinque chili, però senza dieta») poi analizza la trasformazione della Juve: «La difesa, più o meno, è la stessa dell’anno scorso: se prendiamo pochi gol è perché si fa bene la fase difensiva, e quella comincia dagli attaccanti: stanno dando una grossa mano, come il centrocampo che è tra i migliori d’Europa. Marchisio è in condizioni stratosferiche, Pirlo è il massimo che una squadra possa avere nel ruolo e Vidal è una rivelazione: lotta su ogni palla, c’è in ogni situazione, avrebbe trovato spazio anche nel periodo della grandissima Juve. In generale, rispetto allo scorso anno è aumentata la qualità e stiamo avendo meno infortuni, eppoi il modo di giocare del mister ci dà grande aggressività e questo ci regala consapevolezza. Devo dire la verità – scherza -, ci aspettiamo… l’invasione di campo, ma un allenatore così sanguigno, che tiene in maniera viscerale al proprio lavoro, al risultato e alla prestazione della squadra, ti trasmette la sua voglia e la sua rabbia». Altro segreto del primato è il nuovo stadio: «Veramente bello, è un piacere giocarci. Per me è stata una rivelazione: dalla serata dell’inaugurazione mi si è accesa una scintilla». Ultimo cenno alla sfida del San Paolo che seguirà quella dell’Olimpico: «Non sono le gare più agevoli del campionato, ma sono importanti e venderemo gara la pelle. Siamo concentrati e non potrebbe essere altrimenti con l’allenatore che ci ritroviamo».
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