LUIS ENRIQUE: “De Rossi romanista al 100%, la società conosce il mio pensiero”
CONFERENZA STAMPA. Le dichiarazioni integrali (parola per parola) del tecnico asturiano trascritte fedelmente dall’audio della conferenza…
CONFERENZA STAMPA – Luis Enrique incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria. Queste le dichiarazioni integrali (parola per parola) del tecnico asturiano:
Si avvicinano cinque partite importanti per la Roma: la prima con l’Udinese. Come arriva la Roma a questa partita con l’Udinese?
“Per me non sono cinque partite ma una, contro l’Udinese che è l’unica che mi interessa. Come ci arriviamo? Bene, è una partita che mi mette curiosità voglio vedere cosa succede ocn la mia squadra contro una squadra che sta facendo un lavoro incredibile, non solo in questa stagione ma anche in quella passata, che sta facendo buonissimi risultati, voglio vedere questa fame, questa voglia di fare qualcosa che noi dobbiamo avere. Sono quasi un tifoso del modo di lavorare dell’Udinese, della sua rosa, credo la più giovane del campionato, del suo modo di fare scouting e di lavorare, mi fa molto interesse vedere cosa faremo contro di loro”.
Le condizioni di Totti, avete già notizie?
“No, ancora no, sono arrivato da poco, non ho informazioni fino a quando non arrivano i calciatori. Ieri né Borriello né Totti hanno potuto fare l’allenamento vediamo oggi cosa succede e se sono pronti per andare a Udine, se no faremo in un altro modo, durante tutta la stagione succederanno cose del genere e noi dobbiamo essere pronti per andare avanti”.
C’è una cosa che l’ha colpita più delle altre nell’ultima giornata di Champions League?
“No. Il Barcellona ha fatto come sempre il Barcellona. Credo che ieri si sia vista una bella partita tra due grandi squadre. A me non stancherà mai vedere il Barcellona: è una questione di cuore. Vedere come si inseriscono giocatori che non sono punte, vedere le tantissime possibilità che hanno di giocare a me piace incredibilmente. Ma questo tipo di gioco lo possono fare solo loro perchè sono abituati da tanti anni a giocare in questo modo. Ho visto poi la partita del Napoli contro il Manchester City: grande intensità e voglia di fare tutto il possibile. E’ stata una giornata interessante. Poi vedo che sono stanchi, ma è normale, perchè giocare ogni tre giorni è difficile. Noi giochiamo una volta alla settimana ed è una cosa di cui dobbiamo approfittare”
Ha detto sempre di non porsi degli obiettivi a lungo termine, ma visti i miglioramenti non avete maturato la convinzione di potervela giocare alla pari con tutti?
“L’obiettivo è giocare ogni partita alla pari contro tutti. Lo avevamo tentato con il Milan, con l’Inter con il Lecce con Parma o Novara e così lo faremo domani contro l’Udinese. Ma questo non significa che dobbiamo pensare ad un’altra cosa. Significa solo che domani ci sarà una partita importantissima che ci servirà per vedere il nostro. Ma non significa nulla di più. Almeno per me”
L’Udinese aveva iniziato con Di Natale prima punta Torje come seconda. Ora gioca con Floro Flores. Cosa cambia?
“Giocare con lo stesso sistema ma con giocatori diversi cambia completamente: Torje è un giocatore che va più nello spazio, veloce e che salta l’uomo; Floro Flores pure ma credo che ha un colpo di testa che permette di sfruttare la soluzione del lancio lungo. Mi piace il modo di giocare dell’Udinese: diretto e veloce, con un contropiede incredibile e una ripartenza molto interessante. E’ una squadra completa. Chiunque scenderà in campo da titolare sarà una sfida per noi”.
Il Milan sembra che con voi abbia giocato in modo più chiuso rispetto a quanto ha fatto ieri con il Barcellona. E’ sembrato anche a te?
“E’ un’ipotesi. Perchè giocano con il Barcellona così? E’ per merito del Barcellona e per come fanno la pressione. Se hai visto c’è sempre un giocatore vicino alla palla che permette al Barcellona di fare il pressing alto e che costringe l’avversario ad un passaggio difficile e ha giocare una palla senza controllo. E’ una squadra sempre vicina, corta. Noi contro il Milan credo non avessimo fatto tutto quello che dovevamo fare e parlo di una questione di voglia, di andare per la vittoria. E’ stata una partita difficile perchè non arrivavamo a creare situazioni pericolose come avremmo dovuto. Ma credo che ieri il Milan abbia fatto una bella partita”.
Attacco e metà campo danno buoni risultati. La difesa è il reparto che la convince di meno? Si può dire semaforo verde per attacco e centrocampo e non per la retroguardia?
“No. Semaforo verde per tutti così come il semaforo rosso. Attacchiamo e difendiamo tutti insieme. Qui bisogna cambiare questa mentalità. Tutti attacchiamo. Cosa succede quando ci fanno un gol? Lo fanno solo al portiere e alla difesa? E quando segnamo? Dobbiamo migliorare in tutti i reparti in fase d’attacco e difesa. Questa è la cosa più importante”
Contratto di De Rossi: uno come lui può avere una corsia preferenziale, economicamente parlando?
“Ho parlato con lui delle cose riguardanti il calcio e del lavoro giornaliero. Non parlo del suo contratto. Ho manifestato un paio di mesi fa il mio pensiero e la società lo sa. E’ una negoziazione normale tra una società e un giocatore che è romanista al 100%, e deve scorrere tranquillamente. Loro faranno il meglio per entrambe le parti e io dovrò fare lo stesso con la squadra a mia disposizione”.
Le piace Guidolin? E l’unico modo per fare calcio è quello che sta proponendo o si può modificare a seconda dell’avversario?
“Mi piace tantissimo l’Udinese, ma io preferisco un altro modello di gioco. Mi piace il loro modo di gioco perchè lo fanno in modo incredibile e arrivano i risultati. L’Udinese in due tre tocchi arriva in porta, è sempre molto diretta e pericolosa e questo dipende sempre dalla qualità dei giocatori. Noi cerchiamo di fare sempre la stessa proposta: andare a fare la nostra partita. Poi ci sono varianti che dipendono dalla qualità dei giocatori che sono nella formazione titolare o, a volte, dipende dall’avversario, da cosa fa l’avversario e come possiamo fare con la nostra proposta a fare più “danni” all’avversario. Ma la nostra proposta è innegoziabile. Se noi teniamo la palla, per l’Udinese non è un problema perché loro vanno in contropiede e ci aspetteranno. Noi stiamo lavorando sul non perdere facilmente il pallone a centrocampo, di sapere che questa squadra ti può fare male ma questo lo so. Noi giocheremo allo stesso modo: cercando di fare la nostra proposta ed è quello che noi cerchiamo di far capire anche ai tifosi; vinceremo o perderemo, questo non lo so, ma faremo la nostra proposta”.
Con il Lecce è sembrato che sia cambiato l’atteggiamento della squadra che dopo il vantaggio ha comunque continuato ad attaccare, arrivando spesso in porta. Ha parlato con la squadra?
“Ne ho parlato dal 15 di giugno. La squadra non deve cambiare il suo ruolo se sta vincendo 1-0 , 2-0 o 3-0. Se tu hai fatto per 20, 30 o 40 minuti un lavoro non vuol dire che poi non devi fare la stessa cosa. Fino al fischio dell’arbitro non bisogna cambiare il nostro modo di giocare. Questo lo vado dicendo dal primo giorno: non dobbiamo cambiare. Poi se gli avversari cambiano qualcosa a noi non deve interessare, a me interessa quello che facciamo noi. E se lo hai fatto quando hai pareggiato, lo devi fare quando stai vincendo, anzi bisogno farlo con ancora più forza, perchè se lo hai fatto e stai vincendo significa che lo hai fatto bene. E allora bisogna continuare a farlo. Io dico sempre che il miglior modo di difendere è avere la palla nel campo avversario”.
Ha parlato con Bojan che ha sbagliato molto con il Lecce?
No, ci ho parlato cinque minuti ieri in campo. Per me non è importante che abbia sbagliato qualche occasione da rete, è importante il lavoro che ha fatto per crearsi queste possibilità. Bojan è un giocatore con una capacità di goleador inquestionabile e non sono preoccupato di nulla. Tutto deve essere più normale: una volta sbagliamo, due o tre ma non succede nulla se hai fatto tutto il lavoro per farlo bene. Poi i gol arriveranno”
L’Udinese ha tanti giocatori veloci, Cassetti può essere l’ideale per tamponare questo tipo di giocatori?
“Cassetti non è per tamponare ma per attaccare, io voglio che loro si adattino a noi, e non noi a loro. Faccio la squadra in funzione di quello che cerchiamo di proporre. Poi se giocheranno Armero, Basta o Isla o Asamoah noi cerchermo di farli adattare a noi e metterli in difficoltà. Cassetti può essere una soluzione come tutti gli altri giocatori”
Rispetto a due settimane fa, questo quinto posto cosa significa per lei? Vuol dire guardare a traguardi più ambiziosi?
“Per me non è cambiato nulla. Continuerò a non guardare la classifica e lo farò solo nelle ultime 10 giornate. Sono preoccuparo solo di capire come battere l’Udinese e come i giocatori arriveranno alla sfida sotto il profilo tecnico, fisico e psicologico. Il resto non mi interessa”
Borriello sta giocando meno rispetto agli altri: qual’è la sua gestione del giocatore? Qual’è il suo rapporto con lui?
“Succede sempre questo: giocano in 11 e non è facile avere un grande dialogo con i giocatori che non giocano. Io cerco sempre di fargli vedere a tutti che il miglior modo di sperare di essere titolari è allenarsi al 100 %. E’ l’unico modo. Adesso ci sono alcuni giocatori che non giocano e il miglior modo per farsi vedere è il campo. Magari hanno tutti questa qualità e se tutti vanno al 100% giocano comunque sempre in 11. Ma io cerco sempre questa concorrenza, la fame, la voglia di fare qualcosa. Nella Roma questo c’è sicuramente: lo vedo nel tifo e nella società. Fame e voglia di vincere”
Lippi in passato ha definito De Rossi ai livelli di Lampard e Gerrard. Lei come lo classifica rispetto a Xavi e Iniesta?
“Io non faccio classifiche. Sono tutti e tre grandi calciatori, lo vediamo ogni giorno, ma sono diversi”.
Visti i dubbi su Totti e Borriello sarà possibile rivedere Lamela seconda punta e Pjanic trequartista?
“Possiamo rivedere qualsiasi cosa: oggi si allena con noi Caprari visto che Francesco e Marco non sono a disposizione e non sono pronti. Vediamo, può essere”
Isla e Armero sono due giocatori che spingono molto: come pensa di tamponare la propositività degli esterni dell’Udinese?
“Attaccando per tutti e 90 i minuti e vediamo come non soffriremo. Questo però sarà impossibile perchè di fronte c’è una squadra forte e che sa quello che deve fare”
Rome e Udinese sono due squadre che vogliono sempre giocare la partita. Per la Roma può essere un vantaggio affrontare una squadra che non si chiude?
“Vediamo perchè quando fanno il lavoro difensivo loro sono quasi 10 dietro la palla e fanno un contropiede spettacolare. I numeri sono lì per far vedere che è una squadra di alta efficenza e sia l’attacco che la difesa sanno cosa fare per tutta la partita. Si adatta perfettamente alla nostra qualità e che dovremmo essere ancora più attenti del solito perchè il loro contropiede può essere letale. Ma noi siamo in forma e possiamo fare male”
Bojan è incappato in una serata storta con il Lecce. Altri allenatori lo avrebbero punito: sta bene Bojan a livello psicologico?
“Per me non ha fatto male. Non è stato fortunato nella partita ma nulla di più, non succede nulla. E’ giovane ma può succedere anche ad uno di 34 anni. Quasi non ho parlato di questa situazione. Lui è arrivato nell’are avversaria 2 o 3 volte e non ha fatto gol ma non succede niente. Ha fatto il lavoro offensivo che doveva fare. Non è stato fortunato sotto porta. Punito se non corre o se non aiuta la squadra. Presunzione? Quanti gol pensi abbia sbagliato nel primo tempo? Normalmente su 100 volte 95 la butta dentro. Ha sbagliato nel non utilizzare la parte del piede giusta e lui lo sa. Non mi preoccupa questo, ma la voglia la fame, il modo di vedere il calcio. Mi preoccuperebbe vedere una squadra che fa il pressing bene o che non esce bene palla al piede, non il resto. La prossima sarà la volta buona ma non per Bojan ma per tutti”.
L’inserimento di Taddei è dovuto anche ad una rivalutazione dei giocatori esperti?
“Taddei è il miglior esempio di cosa deve essere un professionista. E uno dei giocatori che ha giocato meno e si è comportato come se fosse un titolare. Ha una grande qualità come calciatore e come persona, ha una grande professionalità e questo è un esempio per me. Quando parli con Taddei lui dice sempre “io sono pronto” quando c’è da aiutare la squadra. Gli faccio i complimenti e lo ringrazio perchè lo ha dimostrato al resto della squadra. E’ sempre pronto e lo sta dimostranto. Mi piace vedere il suo rendimento”.
Come stanno Rosi e Totti? Taddei potrà giocare a destra?
“Taddei può giocare su entrambe le fasce perchè ha un controllo tecnico con entrambi i piedi. Non lo so, è una possibilità. Per quanto riguarda gli altri, oggi vediamo nell’allenamento se saranno a diposizione. Ma non voglio rischiare un giocatore senza allenamento perchè l’allenamento è importante per conoscere lo stato fisico dei giocatori”
Gago: è preoccupato dalla diffida o non si farà influenzare?
“Anche Cassetti è diffidato. No non sono preoccupato. La cosa che mi preoccupa che in ogni partita c’è un cartellino giallo e questo bisogna controllarlo”
Juan può essere della sfida?
“E’ possibile ma con Juan e la sua condizione che non è ancora al 100%. Lui ha giocato due partite che non è riuscito a finire perchè deve sempre migliorare il suo stato fisico continuamente. Lui sta cercando di farlo, con il Milan ha fatto una partita interessante. Ma deve migliorare perchè si infortuna spesso. Non credo sia ancora al 100% ma la situazione di Burdisso ci fa considerare ogni possibilità”.
Il giocatore ha bisogno di cure particolari?
“Per quanto riguarda Juan credo sia uno strascico della situazione dell’anno scorso, in cui è stato spesso infortunato ed ha giocato infortunato più di una volta. E’ meglio recuperare e poi mettersi a disposizione quando si è recuperato del tutto: è meglio per il giocatore che può recuperare e aiutare al meglio la squadra. Aspetto che Juan possa essere a disposizione e che possa essere a diposzione per 90 minuti perchè non mi piace fare un cambio ogni volta per un centrale: ci sono tre cambi e spesso uno è per infortunio. Juan si sta allenando in modo adeguato ma cerco di controllare al massimo che il giocatore possa essere a disposizione ma deve recuperare per tutto quello che ha sofferto”.