A distanza di più di cinque anni il “caso Calciopoli” è anora vivo nelle mente dei tifosi juventini, che hanno la convinzione di avere subito una forte ingiustizia, anche se il “tavolo della pace” proposto recentemente potrebbe almeno in parte servire a calmare gli animi. Abete, in particolare, è stato più volte attaccato dalla dirigenza bianconera per non avere preso poszione in merito alo scudetto assegnato all’Inter, ma il presidente della FIGC, intervenuto ai microfoni di “Radio anch’io – Lo sport” ha deciso di difendere la sua posizione e quella dell’organo da lui rappresentato ritenendo di non avere sbagliato.
“Io devo rispettare le regole e la prescrizione esiste in tutti gli ordinamenti di giustizia democratici. La giustizia sommaria non è giustizia. Capisco la spinta di tifosi, ma io rimango alla sentenza di Napoli e alla scelta operata dal Tnas e sono di una chiarezza assoluta”, questa la difesa di Abete che deve tutelare tutte le parti in causa. Resta qundi da definire la data in cui verrà organizzata la riunione tra tutte le parti coinvolte e chissà che tutti non ne possano trarre giovamento: “Quella di Agnelli è un’ottima iniziativa ed è attuabile. Il tavolo ha ricevuto il plauso di Petrucci e si farà, sarà l’occasione per fare chiarezza e nel rispetto degli organismi esistenti. La Figc non ha figli e figliastrial di là dei giri di valzer delle opinioni, i fatti ci danno ragione: ci dicono che la decisione del luglio è di grande competenza. L’iter scelto era giusto, lo scudetto è la conseguenza di uno scorrimento di classifica e di sentenze della giustizia sportiva. Legittime le battaglie dei presidenti, ma la Figc articolerà le sue posizioni contando di avere successo come capitato finora”.
Ilaria Macchi