PETRUCCI va giù duro: «Serve buon senso, le regole non le fanno gli avvocati»
Il Presidente del Coni parla in conferenza stampa
(getty images)
Gianni Petrucci, lancia un duro atto di accusa, dopo la sentenza del Tnas che si è dichiarato incompetente sul ricorso della Juve sullo scudetto 2006. Il Presidente del Coni parla in conferenza stampa. “Non è vero che chi urla più forte ha ragione. Basta, abbiamo affidato a un gruppo di saggi l’incarico di mettere a punto norme contro l’arroganza di una parte del calcio. Che senso ha andare avanti? – ha detto Petrucci riferendosi alla Juve – Fare un passo indietro vuol dire farne due avanti. La Lega è senza presidente da marzo, domani si riunisce. Faccia la sua scelta“. “C’è mancanza di rispetto per le regole e per l’etica, non devono prevalere gli arroganti e i prepotenti. Mi riferisco ad una parte del calcio italiano di vertice perchè stiamo assistendo a cose mai viste“, ha aggiunto il presidente del Coni.
“Dopo quest’ultima sentenza, a chi porta vantaggi proseguire… Se si fa un passo indietro se ne fanno due avanti, chi ha più intelligenza la metta al servizio degli altri. Il mio è un appello, ma forse gli appelli non servono più. Non so se sia giusto aver dato quello scudetto all’Inter, non sta al Coni dirlo – ha aggiunto Petrucci – Le regole però sono state rispettate e per il Coni il discorso è chiuso. Chi lo vuol riaprire creerà problemi alla serenità del calcio italiano“. Ai supporters della Juventus, il numero 1 del Coni ha chiesto di “essere meno tifosi e di usare il buon senso“. Nessuna polemica con il presidente Andrea Agnelli. “Porta avanti le sue idee – ha ammesso il numero uno del Coni- le rispetto, ma io ho altre idee“.
“I soldi sono dei presidenti della serie A, ma le regole sono le nostre“. Lo strappo con la Lega di A c’è da tempo e Petrucci ha voluto sottolinearlo “Da tempo c’è stato uno strappo con la Lega di A. Conosco bene il 99% dei presidenti, e dico loro di prendere atto della situazione del calcio italiano e di quello che il presidente del Coni dice con amore verso quel mondo. Prendano atto delle mie parole, e riflettano“. “Se, invece – prosegue Petrucci- vogliono continuare ad essere aggressivi, vadano pure avanti così. La prima giornata di serie A non si è giocata per mancanza del contratto collettivo – ha aggiunto – A marzo si è dimesso il presidente Beretta, ma possibile che in questi mesi non sia riuscito ad eleggerne un altro? Non possiamo andare avanti così, facciano qualcosa di costruttivo ed eleggano il nuovo presidente. Lega A a rischio commissariamento? Questo non lo so, ma loro lo sanno, visto che hanno fatto tanti studi per vedere se potevano essere commissariati. Come diceva Oscar Wilde ‘Ci sono quelli che vogliono parlare di niente, unica materia di cui sanno tuttò“.
Gianni Petrucci si aspetta ora la replica della Lega, ma lo strappo non annuncia a diminuire. “Io spero riflettano con serenità sulle mie parole – ha confessato il presidente del Coni – ma credo che mi insulteranno costringendomi a replicare. Ho la sensazione che qualcuno non ci vuole stare“. Secondo il presidente del Coni, “il problema sono la categoria di avvocati che illudono i presidenti facendogli credere che le regole si possono raggirare“. “Purtroppo non si accetta più il risultato del campo – ha ammesso – finchè avremo voce per difendere le nostre regole, lo faremo. I presidenti lo sapevano quando sono entrati nel mondo dello sport: i soldi sono loro, le regole sono nostre“.