L’attaccante è infatti stato chiamato a testimoniare a Napoli presso i pm del pool anticamorra Sergio Amato e Enrica Parascandolo, che stanno cercando di fare meglio luce sulle motivazioni che lo hanno portato nel quartiere napoletano e che comprenderebbero, come riporta “Il Mattino” di Napoli anche i luoghi in cui si era soliti effettuare lo spaccio e una “fabbrica della cocaina”. Agli atti risulta che Iorio aiutò Balotelli a noleggiare una barca usata “per fare un giro a Capri insieme a un amico e qualche ragazza”.
Nel corso della sua presenza in Campania Balotelli chiese così all’amico di portarlo a fare una visita ai Quartieri e a Secondigliano dove arrivò in scooter acocmpagnato da due amici e insieme ad altre due persone che mostrarono loro i luoghi dove normalmente veniva effettuato lo spaccio. Il ragazzo ha però ribadito di essere assolutamente estraneo a quel mondo: “Ebbi modo di vedere – racconta Balotelli – da una distanza di circa 10 metri un tavolo con sopra buste di droga“, ma ha dichiarato di avere saputo solo in un secondo momento che chi era con lui erano “persone non buone”.
Ora che però la dichiarazione dai giudici è stata fatta per Mario è il momento di pensare finalmente alla carriera e alle due partite che lo attendono con la maglia della Nazionale, di cui vuole essere l’attaccante del futuro che possa trascinare la squadra anche ai prossimi europei, ma senza trascurare il Manchester City, con cui è attualmente in testa alla Premier League e con cui ha segnato cinque reti in sette partite.
Ilaria Macchi