GAZZETTA DELLO SPORT. «Coraggio, Antonio» Pato: «Parla barese Non ho capito nulla»
Il brasiliano ha fatto visita a Cassano: «Ride, scherza, cammina. E’ allegro, per me tornerà più forte di prima»
(getty images)
Tra i testimonial di Un gol per la ricerca c’è il campione rossonero Alexandre Pato. Il giocatore rossonero è particolarmente sensibile alla ricerca sul cancro anche perché da bambino, a dieci anni, era stato aiutato dalla medicina, come ricorda La Gazzetta dello Sport. «Avevo un tumore al braccio sinistro, niente di grave, dopo l’operazione sono guarito subito. La mia famiglia fu meravigliosa, quasi non me ne resi conto. Per me sabato e domenica saranno giorni speciali perché possiamo aiutare tante persone con il nostro contributo. Basta un sms, è importante».
É andato a trovare Cassano in ospedale, come l’ha trovato? «Avevo saputo domenica del suo malessere, non ero con la squadra e mi ero spaventato. Leggevo i giornali e non capivo, la situazione sembrava peggiore di quella che era. Gli ho inviato subito un sms, ero ansioso, e appena i medici me lo hanno permesso sono andato a trovarlo con Antonini. L’ho visto tranquillo, la grande paura è passata. Rideva, scherzava, camminava… Per me Cassano è come un fratello. Spero che l’intervento vada bene e Antonio rientri in campo il più presto possibile. Il Milan ha bisogno di lui, è fondamentale, lo aspettiamo a braccia aperte. Ha carattere, classe, tornerà più forte di prima».
Che cosa vi siete detti?
«Antonio raccontava storie, era di buon umore, ma — scoppia a ridere — non ci ho capito molto perché parlava barese!».
Poi si parla degli infortuni di Pato. A dicembre era stato visitato negli Stati Uniti. Ha tratto dei benefici?
«Sì, ci sono stati, ma devo lavorare ancora di più in palestra e sulla sabbia. Lo farò tutti i giorni, lo staff medico del Milan mi sta vicino. Sono sicuro che andrà tutto molto meglio».