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Ranieri, ma Inter-Juve per voi è un’ultima spiaggia?
«No, perché se anche dovesse andare male ce ne sarebbero altre 84, come i punti ancora in palio (in realtà sono 87, ndr): il Milan l’anno scorso ha vinto lo scudetto a quota 82. Dunque giocheremo tranquilli, senza pensare alla classifica».
E allora vogliamo chiamarla partita della vita?
«Preferisco bella partita, fra una squadra che vuole diventare grande e una che è grande, ma è partita con l’handicap. E vuol vedere se può tornare a sorridere, accorgendosi che ricomincia a correre».
Oggi è dura sorridere, guardando la classifica?
«Se non ci fosse stato qualcosa che non va, oggi io non sarei qui. Però siamo sereni: lavoriamo, ci alleniamo a meraviglia, prima o poi la ruota deve girare. Per tutti, anche per Milito, che come tutti i grandi attaccanti ha un momento in cui non riesce a metterla dentro. Sono sicuro che lotteremo per lo scudetto: non posso essere sicuro che lo vinceremo, ma ci saremo».
Cosa la fa essere così ottimista?
«Vedo un’Inter in crescita, e nonostante ci sia ancora gente non al cento per cento. Devo cogliere tutti i segnali positivi — il rigore parato da Castellazzi, volendo anche quella palla gol per Milito — dunque devo pensare che il vento sta cambiando. Questa è la mia forza e cerco di trasmetterla».
Anche se la Juve…
«Anche se la Juve va con il vento in poppa: bella, veloce, pratica, essenziale».