LUIS ENRIQUE: “La Lazio ha una squadra più pronta di noi. Noi lavoriamo in un nuovo progetto”

Luis Enrique in conferenza stampa presenta il derby. Ecco il testo integrale delle sue parole.

Come arriva a questo derby? C’è pressione?
Che è una partita speciale l’ho visto due mesi fa, che è una partita importante per i tifosi, la società e per noi è normale. E’ il nostro grande avversario, il nostro rivale. Arriviamo in modo ottimo, la squadra ha lavorato questa settimana con l’atteggiamento migliore.

Totti non ci sarà. Pjanic?
“Mi dispiace per Totti, per noi è sempre importante. Al derby di più. Pjanic oggi si è allenato bene, al 100%, è a disposizione, sono contento”

Lazio e Roma sono alla pari?
“Non lo so, mi piace la Lazio come squadra, ma noi vogliamo vincere e andiamo per vincere”

Può chiarire la vicenda della polizia chiamata ieri per allontanare i tifosi?
“Non ho chiamato, non so il numero. Però quando ci sono i calci piazzati ci sono cose che è meglio che non si vedano”

Lamela?
“Sono contento, si è allenato benissimo. Ricordiamoci che ha 19 anni, ma può essere molto importante”

Un derby anche per incidere sul suo futuro alla Roma, sul giudizio della gente?
“Non è una partita come le altre, lo so. Ma tre settimane fa mi hanno chiesto delle dimissioni. Non so cosa succederà. Non sono preoccupato se vinciamo o meno, ma sono preoccupato di fare tutto il possibile per vincere. Nel calcio non c’è futuro, ora c’è la Lazio, poi il Palermo. Il futuro non mi preoccupa. Se perdiamo il derby e vinciamo tutte le altre partite ci saranno le dimissioni? Non si sa mai. Questa è una partita importante e farò ancora di più per vincere,i tifosi me lo ricordano in ogni momento. Farò tutto quello che posso fare. Ma non sono preoccupato del mio futuro. E’ una partita speciale, senza dubbio”

Lamela sarebbe pronto a scendere in campo?
“Si, si sta allenando con noi da 3 settimane. Gago? Stesso discorso vale per lui e per tutti quelli che sono nella lista dei convocati”

E’ un vantaggio avere di fronte un avversario che non vince da tanto tempo?
“E’ difficile dirlo. Non sono innamorato delle statistiche, ma penso a cosa posso fare di più per aiutare la squadra. Non mi metto nei panni dell’altro allenatore, penso a cosa posso fare io”

Possono giocare Kjaer e Juan contro gli attaccanti fisici e alti della Lazio?
“Io penso agli avversari, ma penso prima di tutto a come voglio giocare io. Poi certo penso se in una situazione è meglio un giocatore più fisico o più tecnico”

Pizarro ha le caratteristiche per giocare trequartista?
“Si, potrebbe farlo, ha la qualità di puntare, di fare l’assist. Può giocare anche come interno, ho una rosa ampia e ho ampia scelta. Mi piace questa situazione. E’ più difficile per l’allenatore avversario quando non sa come posso mettere in campo i giocatori”

Ha preparato qualche tattica alla lavagna?
“Si, ma alla lavagna non si sbaglia mai. Ma sono più preoccupato di controllare le emozioni. Loro sono comunque professionisti e sanno cosa fare”

Quanto è cambiato come allenatore da quando è in Italia?
“Continuo ad imparare ad ogni partita, allenamento, vedendo le partite degli altri. Non cambio il mio modo di giocare. La Roma ha bisogno di un’idea di calcio propositiva. Il mio obiettivo è ottenere il massimo dai miei giocatori. Continuo comunque a imparare ogni volta, tantissimo, ma non negozio con la squadra il modo in cui voglio giocare”

Juan può scendere in campo? E Stekelenburg è psicologicamente recuperato?
“Per il primo vale un pò il discorso di Erik, l’anno scorso ha giocato senza allenarsi. Lui è un giocatore di livello altissimo, sono contento del suo impegno, il suo stato fisico è migliorato, sono contento per lui. E’ molto vicino. Domani vedremo. Stekelenburg ha fatto tutta la settimana con noi, è pronto. Chances per Borriello? Chiaro, la stessa che hanno Borini, Bojann e Osvaldo. Ma ti manda Reja? Come si pronuncia? Reja”

Dopo un inizio difficile la Roma ha vinto le ultime partite, la considera una candidata al titolo?
“La Roma arriva a questa partita in ottime condizioni, sta migliorando il suo livello gradualmente”

Mancherà Totti, il primo rigorista. Chi tirerebbe un eventuale calcio di rigore?
“Ci sono tante opzioni. Abbiamo 2-3 grandi rigoristi. Speriamo di avere questa situazione, però dobbiamo arrivare in area perchè succeda qualcosa di simile”

Quell’abbraccio a inizio partita può essere fatto vicino alla Curva?
“Mi piace tantissimo il rapporto tra i tifosi e noi. Questo succede quando la squadra risponde al tifo. Non lo so se si può, la nostra panchina è lontanissima, magari poi ci sono problemi. Però mi piace che i tifosi sappiano che noi andiamo tutti insieme, non solo noi 18 dello staff ma tutti ventimila, trentamila, ottantamila, tutti insieme per la vittoria. I campi di Trigoria? Dobbiamo aspettare ancora”

La Lazio sembrerebbe più squadra, più esperta, ma la Roma più tecnica per esempio. Come definirebe le due squadre?
“La Lazio ha una squadra più fatta di noi. Noi lavoriamo in un nuovo progetto, nella società, nello staff e nella squadra. Cerchiamo di fare un progetto nuovo. La Lazio ha un progetto diverso”

Cosa la preoccupa della Lazio, il collettivo, le individualità, Reja, un reparto?
“Mi preoccupa tutto, il movimento delle punte, i singoli giocatori che possono creare pericoli. Mi preoccupa la capacità di goleador di Klose che ha fatto cinque gol credo. Mi preoccupa tutto dell’avversario, è il mio lavoro”

E’ d’accordo con Totti che l’uomo derby è Reja?
“E’ la trappola questa, quando uno arriva alla fine ed è stanco. Io ho il massimo rispetto per gli allenatori, capisco che c’è una specie di freschezza a Roma, è bello. Ma ho il massimo rispetto per allenatori e calciatori, non parlo di questo”

Non ha incontrato nel suo quartiere giocatori o tifosi della Lazio?
“Nessun giocatore, solo tifosi romanisti che mi dicono di vincere il derby. I laziali li ho incontrati, mi hanno fatto i complimenti. E’ una rivalità interessante, sana, davvero. E noi che siamo in una situazione di responsabilità dobbiamo trasmettere questo”

Lei ha detto che è stato preso dalla società per fare un calcio diverso. Ha sempre sentito il sostegno della società o ha percepito dei dubbi nella fase delicata?
“L’ho detto più volte, la società mi ha sempre sostenuto, mai ho percepito dubbi. Non è detto che non possa succedere in futuro, nel calcio non si sa mai, ma il compito dell’allenatore è pensare al presente. Non esiste il futuro”

Il rapporto con i tifosi?
“Loro credono in questa squadra, mi incoraggiano di continuo”

Su Josè Angel, l’anno scorso non si era voluto trasferire alla Fiorentina. Come si è ambientato?
“Ha 22 anni, ha dovuto cambiare paese ed adattarsi a tantissime situazioni. Siamo contenti del suo rendimento, deve ancora migliorare molto, è arrivato in un grande club, può imparare molto, deve avere la mente aperta per sfruttare al massimo questa esperienza indescrivibile, di vivere in una città e in un club unici. C’è concorrenza anche nel suo ruolo, anche se qualcuno pensa non sia così. La concorrenza è fondamentale”

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