Cesare Prandelli commenta così l’imminente Europeo, sulle pagine della Gazzetta dello Sport: «Ora che scorro la lista delle partecipanti, dico che è un Mondiale. Anzi, più difficile, visto che nel 2010 in Sudafrica 3 delle 4 semifinaliste arrivavano dall’Europa. L’Europeo è la cosa più importante che mi sia capitata da allenatore. Non voglio stravolgere la squadra. Ora siamo 25 giocatori, allargherò a 30-32. So che il calcio vive di risultati. All’inizio siamo partiti tra lo scetticismo e il pessimismo. Si parlava tanto dei difensori che non esistevano più. Sotto questo profilo ci hanno massacrato, ma ora siamo la miglior difesa delle qualificazioni, e non se ne parla più. I politici fanno le leggi ed è la legge che consente a certi giocatori di avere il passaporto italiano e dunque di giocare in Nazionale. E allora, di cosa parliamo?».