Ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata dal tecnico del Napoli Mazzarri al Corriere dello Sport.
Dovesse immaginare il suo futuro, diciamo tra dieci anni, lo pensa più all’estero o in Italia?
«L’estero mi affascina, questo è l’ottavo anno in Italia, credo di aver visto un po’ tutto».
Cosa è cambiato per lei nell’allenare una squadra che ora è vista tra le favorite?
«L’ho detto anche ai ragazzi: una volta si parlava solo di Milan, Juve, Inter e Roma, ora ai ragazzi ho detto che ogni squadra verrà a giocare la partita della vita. Guardate la Fiorentina, che era davanti a noi negli ultimi anni, beh, quando è finita in pareggio al San Paolo si sono abbracciati e questo è significativo ».
L’estate scorsa c’è stato un momento in cui lei ha pensato che il Napoli non sarebbe stato il suo futuro, può dire se qualche squadra l’ha fatta vacillare?
«Non ho mai preso in considerazione l’ipotesi di un’altra squadra, io le richieste ce l’avevo dall’estero, in Italia, da tutte le parti, è normale. Io nel Napoli devo sentirmi libero di poter esprimere il mio calcio. Quando ci siamo confrontati tutto è stato risolto. Un allenatore incide molto in un’economia aziendale ».
Parla da allenatore presidente, più che da allenatore manager.
«Al Napoli, con Ferlaino, Ulivieri mi presentò come allenatore dei portieri, mi dissero: Mazzarri più che allenatore è un ragioniere. Beh, quella cosa mi è rimasta. Gli sprechi, per esempio: ventisette giocatori in rosa sono troppi, la società deve pagare giocatori che non si valorizzano. Lo dicevo a Spinelli a Livorno, a Foti alla Reggina, e i fatti mi hanno sempre dato ragione».
Milan e Inter stanno avendo problemi di infortuni…
«… ah, volevo dire anche che il fallo di Zanetti su Lavezzi era da ammonizione.. Tutto qui, scusate l’interruzione. Dicevate?».
… che considerando i problemi delle milanesi, teme di più la Juve per lo scudetto?
«Questo campionato è bellissimo. Vorrei che tutti i campionati fossero così, si sta vedendo un bel livellamento verso l’alto».
La squadra da battere?
«Noi, Inter, Milan facciamo la Champions. Portano via otto-dieci punti. Buffon che è un ragazzo intelligente, dice che il Napoli gli piace ma fa la Champions. E non sottovaluterei la Roma, è un grande club, sta cominciando a giocare come vuole il suo allenatore ».
Che cosa sta portando di nuovo il tecnico spagnolo?
«Si vede il palleggio, la cultura del gioco, il fraseggio non è detto che piaccia più della verticalizzazione, poi bisogna vedere dai risultati. Hanno bisogno di tempo, hanno rinnovato molto. Anche la Lazio è una grande squadra, è in Europa League, come logica farà come abbiamo fatto noi l’anno scorso».
Può lottare per lo scudetto?
«Può succedere di tutto».
Ma qual è la favorita?
«La Juve, perché non ha le coppe. Io se alleno tutta la settimana posso incidere di più sui giocatori».
Le avrà fatto piacere leggere che Moratti le ha fatto i complimenti per il gioco.
«E’ ancora presto, ma l’anno scorso le due squadre che hanno fatto più della griglia di partenza sono Napoli e Udinese e quindi i meriti vanno dati a Mazzarri e Guidolin».
A proposito di idee di calcio: il ct Prandelli che Cannavaro e Campagnaro non sono adatti al modulo a quattro, perché giocano in quello a tre. Lei che cosa ne pensa?
«Prandelli è un grande, lo stimo tantissimo, lui avrà i suo i motivi, poi posso dire che Cannavaro ha giocato a quattro, Campagnaro si è allargato come terzino, può darsi che Prandelli abbia notato dei concetti a cui lui si ispira e che non tornano con i nostri. Anche con lo stesso modulo si può essere diversi ».
Lei dice che l’obiettivo è la continuità, dunque bisogna arrivare almeno tra i primi tre, visto il terzo posto dell’anno scorso.
«Mi dà la penna per favore? Juve, Milan, Inter, Roma, Lazio, noi, la Fiorentina, sì anche la Fiorentina. Juve, Milan, Inter, Roma, Lazio, noi, la Fiorentina, sì anche la Fiorentina. L’;ho guardata, è forte. Poi dipende sempre dalla griglia. In Champions siamo quarta fascia, se passassimo il girone sarebbe bellissimo. Poi, certo, cercheremo di andare avanti il più possibile, ma questo non vuol dire che lo faremo. Il Bayern è fuori categoria, la corsa è sul Manchester City».
Hamsik, Lavezzi e Cavani possono migliorare?
«Tutti. Lavezzi, per esempio: il mio cruccio è che oltre a fare assist per tutti, potrebbe fare più gol. Usa il sinistro come il destro, ma a volte se ne scorda. Lui ha dei margini di miglioramento, è cresciuto tanto. Marek è un campione nella mente, è un ragazzo di ventitre-ventiquattro ma ci parli come un veterano. Edi ha quella voglia, quell’atletismo…».
Il Napoli ha tutto per puntare in alto.
«Dico che solo che questa squadra può crescere ».