JUVENTUS. Lippi: «Rivedo i segni del mio ciclo»

Ecco una sintesi dell’intervista rilasciata dall’ex ct azzurro Lippi alla Gazzetta dello Sport.
Impressionante la Juve vista contro il Milan, no?
«Entusiasmo, carica agonistica, organizzazione, saggezza, maturità tecnico-tattica. E un potenziale da esprimere ancora: da Elia a Estigarribia ci sono tanti nuovi da scoprire».
Si può parlare di scudetto?
«Perché no? Forse si pensava che servisse più tempo. Ma il torneo è particolarmente equilibrato e tutto è possibile».
Di scudetto, però, Conte non vuol sentir parlare.
«Ma allo scudetto ci credono, è che sono umili. Il 2-0 al Milan va oltre i 3 punti: questione di autostima, di juventinità finalmente ritrovata, di vincere la prima grande partita a casa».
Quanto conta lo stadio?
«Tantissimo. Hai la sensazione di giocare a casa tua e vuoi dimostrare qualcosa di più».
Conte somiglia a Lippi?
«Ha grinta, determinazione, rabbia: non c’era persona più giusta per ripartire. In realtà ci aveva provato anche Ciro Ferrara, ma non era stato fortunato per tanti motivi».

Buffon ha detto: «Questa Juve somiglia a quella di Lippi».
«Non c’è complimento migliore. Rivedo segni del mio ciclo».

Marchisio: parlano i gol e un ruolo finalmente suo?
«Può giocare in tutti i ruoli. È un grande centrocampista che impersona lo stile Juve per stile, attaccamento alla società, storia. Non ho mai creduto a una possibile cessione, come leggevo d’estate: è il futuro della Juve e della Nazionale».

Quanta voglia di tornare?
«Tanta, non voglio passare un altro inverno a Viareggio, ci sono meno cose da fare che d’estate. Volevo dedicarmi alla famiglia fino all’autunno e ho respinto tante offerte (Cina e Arabia Saudita di recente, ndr), ora sono in pista. Mi piacerebbe l’estero e una nazionale da portare a Brasile 2014: qualcosa si muove».

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