Il Paese della Regina Elisabetta sembra quindi averlo affascinato in modo particolare e tra i colleghi che ha avuto la possibilità di conoscere e che ammira di più c’è certamente sir Alex Ferguson, ormai una colonna del Manchester United: “Come allenatore è atipico. Non è che diriga gli allenamenti, delega molto e ha uno staff eccellente. Capisce di calcio come pochi. Con lui, tutti i giocatori migliorano, ultimo esempio Young. È capace di prendere un coreano semisconosciuto, e di farne una colonna del Manchester. Non ha paura di lanciare i giovani. Cleverley, segnati ‘sto nome, è un centrocampista di 22 anni, fortissimo. Lo United gioca un calcio europeo, poco inglese, di grande modernità. Infine, e per me conta molto, è una bravissima persona, è umile, è nella storia del calcio ma non te lo fa pesare”.
Non poteva ovviamente mancare un pensiero al campionato italiano di cui è stato protagonista per tanti anni portando il Milan a vincere tutto e nonostante gli ultimi risultati non molto positivi i rossoneri per lui rimangono i favoriti, anche se la concorrenza sarà agguerrita: “Per me il Milan resta favorito ma dovrà sudare più dell’anno scorso. C’è il Napoli, c’è la Juve. Più delle altre vive un momento d’entusiasmo e ha il vantaggio di potersi concentrare sul campionato. Conte è stato il capitano, ai miei tempi. È uno tosto. E Pirlo non è solo un guadagno per la Juve, ma una perdita per il Milan. Poi forse, mi auguro, ci sarà la Roma e forse l’Inter. Ogni volta che è salito sul treno in corsa Ranieri ha fatto molto bene. Ha pazienza, esperienza. Ma posso dire che mi dispiace per Gasperini. Sul calcio ha idee buone, forse l’Inter non era il campo più adatto per seminarle o trapiantarle. Quando una squadra ha vinto molto giocando in un certo modo, è più difficile convincerla a cambiare”.
Ilaria Macchi
Ilaria Macchi