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A 32 anni di distanza dal record del Mondo messo a segno a Città del Messico sui 200 metri (corsi in 19.72), Pietro Mennea è tornato a commentare quell’impresa: “E’ ancora record europeo. Lemaitre sta provando a batterlo, ha grandi doti e potrebbe farcela. La settimana delle Universiadi ho stabilito 12 record tra mondiali, europei e nazionali. Ci fu l’apice del record del Mondo. Quando ho incontrato a Roma Bolt, mi ha detto di sperare che il suo record duri tanto tempo quanto il mio. Se oggi fossi stato un agonista, probabilmente sarei arrivato secondo a Pechino e ai Mondiali di Berlino e Daegu. Quel giorno volevo fare una grande prestazione, ero in condizione di farla. Arrivai in quella gara, mi accasciai e ascoltai l’urlo del pubblico, che annunciò la prestazione record. Nella mia carriera mi sarei dovuto avvicinare al 19.50. Il nuovo Mennea? Sicuramente nascerà, ma non nei prossimi anni. In una disciplina come la velocità, l’Italia oggi non riesce a portare un finalista nelle gare che contano. Il settore è in crisi, il movimento va posto nelle condizioni giuste per dare motivazioni”.