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In occasione della presentazione della maglia che la squadra utilizzerà in Champions League (testimonial Inler e Fernandez), il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha tenuto una lunga conferenza stampa a Castel Volturno. “Volevamo fare la tv del Napoli in maniera tradizionale – ha esordito il patron azzurro – ma io non volevo partire col piede sbagliato. Quindi abbiamo deciso di fare una web tv, oltre ad una radio web. Stiamo mettendo insieme i pezzi con mio figlio. Spero di partire a breve con questa novità”.
Com’è andato l’incontro con la squadra? Cosa ha detto?
Ho voluto fare un incontro con i nuovi. Avevamo 13 persone nuove, alle quali ho voluto fare un lungo discorso su tutto ciò che noi intendiamo anche sul piano etico. Ossia quali siano le regole alle quali ispirarsi ed attenersi. Non ho voluto fare una mera elencazione e consegnare una serie di articoli, ma ho cercato di spiegare attentamente, con calma e tranquillità, con un attaccante che faceva da traduttore ai tre che non conoscono l’italiano. Poi sono arrivati gli altri, ai quali ho detto che non voglio vedere litigi, maglie tolte, etc..Chi si toglie la maglia non giocherà le prossime tre partite, perché non voglio prendere ammonizioni per le ammonizioni. Non voglio vedere il circo, iniziamo a rispettare le regole, giuste o sbagliate che siano. Ci sono dei regolamenti che vanno rispettati. Chi non vuole rispettarli, non farà parte di questa cordata. Sarò molto vigile e molto attento, perché non tollero che un giocatore comprometta il risultato della squadra a causa di una sua intemperanza, qualunque essa sia.
Stasera si inaugura lo stadio della Juventus. C’è un briciolo di invidia?
Considerandomi una persona fortunata perché ho sempre avuto molto, non nutro invidia nel prossimo e mi fa tristezza quando la gente lo è. Posso capirne le motivazioni ma non condividerle. Ho chiamato Andrea Agnelli e mi sono dichiarato dispiaciuto di non poter essere lì. Oggi iniziano le riprese del mio film a Cortina, inoltre sono qui con la squadra prima della partenza per Cesena. Già ieri ho dovuto spostare un volo, sono pieno di impegni. Anche io ho una resistenza umana, non sono un extraterrestre e non ce l’ho fatta ad andare a Torino. E’ un’operazione straordinaria che rappresenta la grandezza di un grande club. E’ un’opera iniziata in tempi in cui eravamo lontani dal pensare alla legge sugli stadi. Come accade in questo paese dalla poca credibilità, la legge si è arenata.
Ieri De Sanctis ha ribadito il concetto che il Napoli ha le spalle larghe. Non vi sentite secondi a nessuno? Quali sono le aspettative? Avverte la possibilità di vincere qualcosa?
L’ho detto fin dall’inizio che il nostro è un percorso, in un contesto troppo antico dove dobbiamo attendere che le cose cambino. Con questa svendita dei prossimi 4 anni mi hanno fatto un altro sgambetto. E’ chiaro che ci tocca subire, e nel subire dobbiamo saper aspettare. Nell’aspettare ci dobbiamo rafforzare, cosa che io ho fatto quest’anno. Come noi si sono rafforzate le altre, non crediate che sarà una passeggiata di salute. Con i piedi per terra mi prefiggo di arrivare tra le prime cinque. Poi se riuscissimo ad entrare in Champions League dalla porta principale, sarei l’uomo più felice del mondo.
Qual è la griglia del campionato?
Credo che le squadre più forti siano sempre Milan, Inter, Lazio, Napoli e Juventus. Poi ci possono essere delle sorprese, c’è sempre nelle corse dei cavalli la sorpresa. Poi bisogna vedere se queste sorprese hanno il fiato, se il fato è dalla parte loro. Io sono preoccupato dagli incidenti: ad esempio Hamsik si è infortunato in amichevole. Il destino non si può guidare per la mano, il pericolo è sempre in agguato. Credo e confido nei nostri medici, preparatori e coloro che collaborano e che hanno fatto sì che questa squadra sia diventata una che non ha nulla di invidiare alle grandi del mondo. Anche questo girone di Champions, io non l’ho definito sfortunato. Noi dobbiamo dimostrare se siamo in grado di affrontare la Champions o no, non dobbiamo bluffare. Noi siamo una squadra che compete, l’anno prossimo non saremo nel basket. Quindi dobbiamo continuare a migliorare e a dimostrare che ci siamo. Abbiamo fatto parecchi cambi, il Napoli di quest’anno non è quello dell’anno scorso e dobbiamo prendere consapevolezza. E’ vero che ci siamo rafforzati, ma dobbiamo dare tempo alle new-entry di dimostrare il loro valore. Se ci dovesse essere qualche abbaglio, lo dobbiamo sopportare con quella serenità che chiedo prima di tutto alla stampa. Niente drammi e niente pianti. Diamo tempo ai ragazzi di rispondere col loro valore intrinseco alle capacità di Mazzarri. Non voglio “se” e “ma” se ci dovessero essere inciampi.
Non le sembra strano giocare sul sintetico quando tutti si allenano sul campo in erba?
L’anno scorso non lo aveva il Cesena? E allora sono c***i pure per loro!
C’è il rischio di un calo di concentrazione in vista della Champions?
Mazzarri è bravissimo, per lui esiste solo la partita del domani. Ce lo ha insegnato e ormai tutti quanti ragioniamo così.
Cosa si aspetta dagli arbitri?
Perché questa domanda? Io non mi sono mai lamentato l’anno scorso. Le classifiche le hanno fatte i giornali, non io. La lezione fatta da un arbitro come Tagliavento, che è venuto a spiegarci quali siano le trappole, come ci si comporta, è stata positiva e importante.
INLER: Quali aspettative per il campionato e quali insidie a Cesena?
Inizia la stagione e siamo tutti carichi. Vogliamo partire buone, per noi sarà una sfida inedita sul sintetico. Abbiamo lavorato duro finora e dobbiamo portare la nostra forza in campo.
Cesena evoca per te buoni ricordi? Lì hai segnato l’anno scorso
Voglio ripetermi, dobbiamo dare tutti il 100% per fare una buona gara. Questo è il nostro obiettivo, dobbiamo ragionare partita dopo partita perché gli impegni sono molteplici.
FERNANDEZ: Sei pronto per partire?
Ho fatto esperienze in patria e nell’Argentina. Mi sto preparando al meglio, sappiamo che domenica non sarà facile.