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L’intervento ai microfoni di Sky del presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi in diretta dal ritiro della Nazionale a Coverciano: “E’ un appuntamento che abbiamo per avere un contatto diretto con i giocatori della Nazionale. Ogni volta che ci saranno i raduni cercherò di esserci per confrontarmi con loro. E’ doveroso farlo in questo momento, già nel corso dell’ultimo raduno avevamo informato dei passi che sono stati fatti. In Nazionale si va spesso in sala stampa ed è giusto che i ragazzi siano informati. Come siamo rimasti? La nostra volontà è giocare e non fermare il campionato. Vogliamo firmare l’accordo collettivo, è una volontà emersa già dal giro dei ritiri che avevo fatto questa estate. Sappiamo che, visti anche i passaggi fatti a livello politico con l’esclusione dalla manovra del contributo di solidarietà, da parte delle società ci saranno dei freni in meno. Venerdì scorso mancavano poche ore all’inizio del campionato ed ero ancora ottimista. A dieci giorni di distanza dal prossimo turno sono ancora molto ottimista sulla possibilità che si possa raggiungere un accordo. La lettera di Cellino? Penso che sia il pensiero che va dicendo da qualche giorno. Si sa che in Lega purtroppo c’è difficoltà di trovare coesione e compattezza. Cellino ha più volte espresso questo pensiero. Riva ha detto che il mondo del calcio resta più bello di quello della politica? Come è stato evidenziato non solo oggi, c’è stata questa discussione intorno al contributo di solidarietà che ha coinvolto anche il mondo politico. Il Governo ha deciso di non metterlo all’interno della manovra e così penso che sarà anche per le altre proposte. In un senso o nell’altro verrà chiarito e stralciato dalla manovra. Dare risalto allo stop del campionato, parlare di calcio è un argomento più leggero di quelli importanti. Per chi lavora nel calcio, risolvere i problemi è la priorità. La nostra percezione è sempre stata quella: la volontà dell’Aic di firmare un contratto, mentre per la Lega non c’è. Per adesso ho il dispiacere di non aver fatto questo accordo e di non avere la firma. La nostra intenzione non è sicuramente quella di creare problemi, bensì di risolverli. Anche in Spagna si è partiti una settimana dopo. Ci sono cose che vanno chiarite, c’è un pubblico che decide da che parte stare anche se non ha ben chiara la vicenda. Non arrivare all’accordo sugli argomenti sui quali si sta dibattendo sarebbe clamoroso”.