SCIOPERO. Campedelli: “L’Aic poteva aspettare 2-3 settimane”

(Foto Getty Images)

L’intervento a Sky Sport 24 di Igor Campedelli, presidente del Cesena, sullo sciopero nella prima giornata: “E’ una valutazione che stiamo facendo, non abbiamo preso nessuna decisione. Fondamentalmente quasi ci annoiamo, ci stiamo allenando e oggi faremo una doppia seduta. I giocatori si stanno impegnando. Allenamento equiparato alla partita? Credo proprio di sì, viene equiparato a una giornata lavorativa. Quando si torna in campo? Lo decideremo nell’assemblea del primo settembre. La confusione è nata per una spinta eccessiva dell’Aic di voler mettere a tutti i costi la firma sul contratto in un periodo poco idoneo. C’è il mercato, pochi presidenti erano presenti. La firma sul contratto collettivo non è un problema enorme. Arrivare all’aut aut diventa una forzatura che rischia di provocare quello  che è successo. Sulla sostanza non mi sento di dire che siamo lontani. L’accordo è molto vicino, il lavoro preparatorio è stato fatto in maniera egregia da ambo le parti. La spinta di voler a tutti i costi anteporre la firma con un atteggiamento che nulla vietava che lo sciopero si facesse successivamente, è stato sbagliato. Dobbiamo recitare mea culpa perché la trattativa dura da molto tempo. Questa decisione si poteva posticipare di 2-3 settimane, si poteva sicuramente aspettare un po’. Questo mi fa capire che ci siano spinte contrastanti sia all’interno dell’Aic che della Lega. Sul contributo di solidarietà ritengo che non siano competenti né l’Aic né la Lega. Quando entrerà in vigore, chi lo ha emanato dovrà stabilire chi è il soggetto tassato”.

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