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Guglielmo Stendardo, difensore della Lazio, ha chiarito lo posizione dell’Assocalciatori sul tema del rinnovo del contratto collettivo confermando l’alta possibilità che la prima giornata di campionato possa slittare: “Anche ieri Abete che è una personalità autorevole aveva invocato il buon senso, garantendo al calciatore di allenarsi rispettando la sua dignità professionale. Per noi calciatori non è una questione economica, ma di dignità professionale. Quando abbiamo iniziato a discutere dell’accordo collettivo l’anno scorso, non si parlava di tassa di solidarietà. E’ entrata ieri al Senato, è in corso il dibattito ed è una questione ipotetica. Noi dovevamo chiudere l’accordo collettivo, mancava l’articolo 7 per il diritto di partecipare agli allenamenti ai fuori rosa negli stessi orari e con le stesse modalità previste per gli altri. Bisogna garantire all’atleta il rispetto della sua attività nell’ambito della dignità professionale, senza andarlo a discriminare e ricattare affinché vada via. Si può pensare a rose limitate di 25 giocatori sulla falsariga spagnola. Le società sono in difficoltà. In democrazia ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero ma non si può arrivare a fare minacce. I calciatori sono i protagonisti di questo spettacolo e vanno sostenuti. Sicuramente il politico non sa quali sono i veri motivi che ci inducono a posticipare il campionato. Credo che le squadre si allineeranno al nostro sciopero. Non giocando domenica ci saranno degli allenamenti particolari e delle partite. Lo decideranno società e tecnici. Non farei comparazioni con la Spagna perché le motivazioni sono diverse”.