JUVENTUS. Conte: “Dobbiamo riabituarci alla parola scudetto”

(Foto Getty Images)

La conferenza stampa integrale di Antonio Conte, tecnico della Juventus, alla vigilia del Trofeo Berlusconi.

Che importanza ha la partita di domani?
Come ho detto alla vigilia della partita con il Betis, mi aspetto risposte quotidiane da parte della squadra. Lavoriamo per crescere e per migliorare in tutto. Sappiamo che c’è tanto da fare e non abbiamo tempo da perdere. Mi aspetto sempre miglioramenti, poi c’è la partita che è un test significativo ed importante contro un avversario importante. Voglio un altro passo in avanti.

Vidal ha giocato in posizione diverse al Trofeo Tim. In futuro ci può essere un’alternativa al modulo base?
Vidal è un giocatore polivalente. In Cile ha fatto tutto tranne il portiere e quando l’ho detto non era una battuta. L’altra sera eravamo corti a livello di attaccanti con Vucinic, Del Piero e Matri. C’è necessità di dare sostegno alla punta e visto che Vidal era da poco che si allenava con noi, ho reputato che fosse la posizione in cui poteva dare più peso e creare meno problemi alla squadra. In un sistema organizzato basta che uno non sa cosa fare in fase di possesso e non possesso e crea problemi. Per il futuro il mio compito è quello di dare un’identità alla squadra. Tutte le grandi squadre hanno il proprio modo di essere e di giocare. La Juventus, così come Inter, Milan, Roma, Napoli e Lazio devono fare la partita e non adattarsi all’avversario. Dobbiamo essere abituati a fare la partita, con riferimenti e punto di gioco. Dobbiamo avere il nostro modo di essere e stiamo cercando di trovarlo, dando precise indicazioni ai calciatori. Mi è capitato anche in passato, in alcune situazioni durante la partita mi sono messo con un sistema tattico differente. Sono tutte situazioni che avvengono durante la partita quando c’è da congelare il risultato.

Come sta Marchisio?
Ha recuperato. Ha preso questa botta all’anca, ma stamattina si è allenato ed è recuperabile. Per quello che riguarda Pepe, Martinez, Quagliarella e Toni, già oggi non ho in mente di portarli al Berlusconi. Preferisco che continuino ad allenarsi per riaverli martedì.

Fino ad oggi hai alternato tutte le coppie d’attacco. Qual è quella che si sposa meglio?
Sono tutti attaccanti che si sposano bene tra di loro. Da parte mia c’è un’ampia scelta sotto questo punto di vista. Per me gli attaccanti sono molto importanti, se ne faccio giocare due è perché mi devono garantire determinati movimenti sia in fase offensiva che difensiva. Da questo punto di vista sto trovando grande applicazione in qualsiasi interprete.

Dopo il Tim sia Allegri che Gasperini hanno parlato bene di voi. Anche all’interno la vostra consapevolezza è cresciuta?
Quando parlo di crescita, di mettere un mattone quotidianamente, significa iniziare ad avere una consapevolezza istintiva. Capire l’importanza del lavoro che stiamo facendo e il lavoro ci deve dare la consapevolezza che giorno dopo giorno dobbiamo fare ciò che deve fare la Juventus, ossia tornare presto ade essere una squadra competitiva. Dopo il Siviglia eravamo una squadra con la quale dovevamo fare tutto, poi dopo due giorni si parla di scudetto. Questa cosa mi fa ridere. Io sono molto sereno sotto questo punto di vista. Bisogna prendere le cose in maniera razionale e non buttare fumo negli occhi dei tifosi. Veniamo da due settimi posti mentre Inter e Milan hanno vinto un po’ tutto. La loro ossatura è quella. Tra noi e loro, in questo momento, c’è una distanza importante che ci deve creare uno stimolo per tornare ad essere competitivi. Io ho grande pazienza nel cercare di trasmettere idee e voglio che ce ne sia altrettanta per tornare in alto. Qualsiasi risultato conseguiremo al Berlusconi non sarà giusto né parlare di scudetto né di settimo posto. Da parte mia, della società e dei ragazzi c’è tanta voglia di lavorare.

Qualche giocatore della Juventus ha parlato di scudetto
Io non sconsiglio niente. La parola scudetto è nella storia della Juve, per me è abbastanza usuale perché da calciatore ne ho vinti 5. Per me bisogna riabituarsi a pronunciarla perché è stata troppo lontana da questa società. Però dico anche che bisogna essere anche molto realisti. Non mi piace prendere in giro i tifosi. Siamo sulla strada giusta. Ci sono giocatori che hanno grande voglia di dimostrare ottime cose.

Stai costruendo questa squadra da due mesi. In percentuale a che punto sei?
Dopo un mese e mezzo vederci il tetto è difficile. Stiamo costruendo fondamenta importanti. Puoi anche arrivare al tetto ed avere fondamenta che crollano. Io il tetto preferisco vederlo più avanti, quando c’è una struttura che sorregga il tutto.

Come sarà la squadra a fine mercato?
Da quando sono diventato allenatore della Juventus ho un confronto quotidiano con Marotta. Non è che ci diciamo delle cose tanto per parlare. Sappiamo qual è la strada, gli interessi sono comune. Abbiamo avuto pazienza, Marotta è stato bravo ad aspettare. Vucinic è arrivato quando doveva arrivare e a condizioni importanti per noi. Arriveranno anche giocatori importanti perché la rosa andrà completata. Non è che Conte richiede i rinforzi, sia chiara questa cosa. Sappiamo che questa squadra a livello numerico ha bisogno di qualche rinforzo.

La difesa è il reparto più in ritardo?
Bisogna distinguere le due fasi. In quella attiva la difesa si è comportata bene, in quella inattiva un po’ meno. Sono due cose distinte, la difesa si è mossa bene. Sulle palle inattive c’è da migliorare, ma bisogna dire che non abbiamo mai avuto tempo per curare i dettagli. Mi dovete consentire qualche errore nelle amichevoli.

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