CALCIOMERCATO. La crisi economica impoverisce anche la Serie A. E i top players latitano

(Foto Getty Images)

Poco più di dieci giorni alla fine del mercato e il dubbio sempre più pressante che i fuochi d’artificio, annunciati per il tramonto delle trattative, altro non siano che un’invenzione (speranza?) mediatica.
L’accordo tra Inter e Anzhi – per ora verbale, presto scritto – per la cessione di Eto’o conferma il trend. La Serie A perde i pezzi migliori. Dopo Pastore e Sanchez saluta il Belpaese uno dei crack della scorsa stagione. E a loro potremmo aggiungere i vari Menez, Criscito, Rafinha, Sissoko, Melo, Muslera, Sirigu, Riise, Bojinov, Doni e Zapata. Nomi che, più o meno recentemente, hanno scritto la storia di quello che non più di due lustri fa veniva etichettato come il “campionato più bello del mondo”. Tutti destinati all’estero, al netto di uno stuolo di volti nuovi giunti nella penisola dai tornei di mezzo mondo: Lamela, Vidal, Castaignos, Taiwo, Alvarez, Stekelenburg, Birsa, Bojan. Esotico a basso costo. Qualche speranza e una certezza: i top players celebrati al fischio d’inizio della sessione estiva di calciomercato, non arriveranno.

Stavolta non regge il parafulmine di aliquote IVA sfavorevoli o di appeal di altri lidi. La crisi c’è ed investe anche l’industria del pallone. Teorizzare un dogma equivale però a scaricare dalle responsabilità i comunicatori dell’universo calcio, dirigenti compresi. Che i contanti latitassero era un assioma tanto tre mesi fa quanto oggi e neppure il tifoso più sprovveduto crede nelle favole di mezza estate. E’ altrettanto inattaccabile la consapevolezza che i Messi e i Ronaldo siano merce inarrivabile, ma promettere l’ingaggio di due giocatori di prima fascia (ogni riferimento è puramente casuale) e presentarsi al rush finale con due o tre idee che anni fa avrebbero rappresentato tasselli ideali per la formazione B, corrisponde a farsi beffe della passione del pubblico.

In attesa di una smentita che difficilmente potrà giungere, il penultimo sabato d’agosto registra la fumata bianca per la “lunga marcia” di Eto’o. Intesa raggiunta tra le società – 25 milioni bonus compresi – e tra l’Anzhi e il camerunense sulla base di 60 milioni netti in tre stagioni, di cui 12 da corrispondere all’atto della firma. Come alternative si vagliano Forlan e Lavezzi, entrambi seguiti anche dallo Zenit che avrebbe formalizzato una proposta di 16 milioni più due di bonus al Napoli per De Laurentiis. Un’operazione in entrata la fa segnare l’Atalanta, che preleva El Tanque Denis dall’Udinese. A Lecce Di Francesco abbraccerà presto Bertolacci e Muriel. Entro lunedì si capirà se Osvaldo e Kjaer saranno i prossimi rinforzi della Roma, che intanto presenta Lamela e mette in vendita Borriello. Potrebbe lasciare la capitale anche Zarate, qualora la Lazio abbassasse le pretese economiche. Per Montolivo della Fiorentina è invece corsa a tre col Bayern Monaco in vantaggio su Atletico Madrid e Tottenham. Comunque vada, l’Italia potrà piangere l’ennesima “vittima” della crisi.

Marco Ferri

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