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Nel giorno di Ferragosto Adriano Galliani, amministratore delegato e vice-presidente vicario del Milan, è intervenuto a Sky Sport 24 per parlare di calciomercato: “Con Preziosi ho parlato pochi minuti fa, ci stiamo parlando in continuazione, i nostri rapporti continuano ad essere molto stretti. Non stavamo parlando di nulla, un po’ di calcio in generale. Niente che riguardi giocatori del Milan e del Genoa. Cassano? E’ un giocatore del Milan. Il giorno che è scoppiato il caos col Sampdoria sono stato il primo dirigente a dire che l’avrebbe preso. C’è stata volontà reciproca, ha 3 anni di contratto e con Ibra, Pato, Robinho, Inzaghi e El Shaarawy costituisce un reparto offensivo variegato e buono, con giocatori che si completano. Ha dei piedi straordinari, anche in occasione del gol del pareggio col Malmoe ha messo un assist incredibile. Non lo scopro io, mi ricordo il gol all’Inter con il Bari e a me è cominciato a piacere da lì. Le condizioni di Ibrahimovic? Ho parlato con il medico, ha un problemino ma vediamo un po’ cosa succede. Non è una cosa grave. A quanto so, mi ha mandato un sms il medico per aggiornarmi, spero di recuperarlo per il campionato. Obiettivi? L’anno scorso sentivamo l’esigenza di vincere per fermare la striscia dell’Inter. Adesso abbiamo vinto campionato, Supercoppa e tutti i derby ed è chiaro che si parta da una base diversa. L’importante è continuare ad avere la stessa fame di un anno fa. Ci deve essere la stessa voglia di ripetersi perchè nello sport è più facile vincere di quanto lo sia confermarsi. Ricordo sempre ai miei giocatori che l’ultima squadra capace di vincere due Champions di fila fu il Milan nel 1989 e nel 1990. Non bisogna mai far calare gli stimoli. A Luis Enrique piace Thiago Alcantara? Era un’idea per noi, ne abbiamo già parlato ma non mi risulta che il Barcellona sia disponibile a dare il giocatore. Nel ’99 avevamo in mano Xavi, come ha scritto la Gazzetta, quando era in scadenza con il Barcellona ma la madre disse di no. Sapevo di essere arrivato ad un accordo completo col padre ma si mise la madre di mezzo. Fabregas? Il problema non era la speranza. Se il calcio italiano non cambia in termini di fatturati globali, i calciatori da 40 milioni escono anzichè entrare. Il Barcellona fattura 440 milioni, c’è poco da aggiungere e ripetere. Quanto influirà la manovra del Governo? Chiederò ai calciatori di accollarsi il contributo di solidarietà. E’ un ulteriore aggravio italiano. Vedremo quando diventerà legge e ragioneremo in maniera completa. Sarà un elemento di discussione con l’Assocalciatori. La posizione del Milan è chiarissima: è un prelievo che deve gravare assolutamente sul calciatore e non sulle società. Su questo punto possono far sciopero tutta la vita, non è logico che uno che guadagna 90’000 euro lordi debba toglierli alla famiglia e chi guadagna 20 milioni debba farseli scalare dalla società. Sui contratti dei calciatori ci sono due cifre, sia il netto che il lordo. Il contributo di solidarietà va al di là della logica di netto e lordo, il nostro atteggiamento sarà questo e credo che molte altre società seguiranno la stessa linea. Spero che Tommasi lo capisca, altrimento saremo noi a fare sciopero. L’operazione Eto’o? Non rispondo sulle operazioni di mercato che riguardano l’Inter. Il ritorno di Kakà? Sarei felice quanto Gattuso se tornasse. E’ un giocatore rimasto nel nostro cuore, ma ha dei costi eccessivi. Fabregas ha rinunciato a 5 milioni? Kakà dovrebbe superare quella cifra. Se viene in prestito diventa residente fiscale in Italia e se torna in Spagna c’è una nuova tassazione. Potrebbe arrivare solo a titolo definitivo. Kakà non può venire una stagione in prestito, il suo arrivo è un’ipotesi impercorribile”.