(Foto Getty Images)
Reduce dal settimo posto al Tour de France e dalla prestazione opaca di San Sebastian, Damiano Cunego è stato ospite negli studi di Sky e ha rilasciato una lunga intervista, che riportiamo integralmente: “Sono soddisfatto perchè la stagione è stata positiva. Ho fatto diverse vittorie e piazzamenti in primavera e non ultimi i risultati del Giro di Svizzera e del Tour de France. A San Sebastian era giusto partecipare ma non ho trovato una grandissima giornata. Ora ci sono tanti impegni e proverò a rifarmi. Per smalitre le fatiche del Tour ci vogliono almeno una decina di giorni, appena arrivi a casa è normale che ti rilassi un attimo e ieri non ero pronto come avrei voluto. Come si recupera tar una tappa e l’altra? La preparazione per un grande Giro inizia a novembre, si ha una base importante di 4-6 ore al giorno di allenamento e si simulano le tappe. E’ un lavoro di sacrificio, ma i risultati arrivano. Da una trappa all’altra, nelle giornate calde, puoi perdere anche 2-3 chili ma il peso per un’atleta è fondamentale. La stagione del riscatto? Ho avuto la fortuna di vincere fin da subito, da giovane. Ho avuto stagioni buone, medie, se andiamo a vedere ogni anno ho vinto qualcosa di importante tranne nel 2010. Quest’anno sono tornato nettamente come volevo e come vogliono i tifosi. Il Tour ogni giorno proponeva salite difficili e lì ti metti alla prova contro tutti e contro te stesso. Ne sono uscito bene in una vetrina importantissima. Il Campionato del Mondo? Quest’anno è adatto ai velocisti, da quello che si dice. E’ presto per le convocazioni ma non credo sia adatto a me. Io punterò alle corse di un giorno, ce ne sono molte qui in Italia a partire dalle Tre Valli Varesine, poi c’è l’appuntamento Pro Tour in Canada (il Gp di Montreal, Ndr) per finire col Giro di Lombardia. Da qui a fine stagione voglio togliermi altre soddisfazioni. La vittoria di Evans? Cadel è un atleta che stimo molto e ho notato che si è costruito negli anni. Ha vinto il Tour ora dopo tanti e tanti tentativi e penso che questo sia un esempio per noi e per i ragazzi più giovani. E’ un premio alla costanza e alla determinazione. Ha vinto al Tour ma sta andando forte dalla scorsa primavera. Il rapporto con Basso? Ci stimiamo a vicenda. Durante il Tour leggevo della rivalità ed è giusto che i giornalisti ne scrivano. Lui è stato protagonista al Tour, poi non si può sempre vincere. Contador? Ho notato anche io che i primi giorni ha avuto giornate buone e altre meno, ma secondo me sentiva la pressione di questo Tour. Volevano che lo vincesse a tutti i costi e ha fatto fatica. Per la vicenda della positività al Tour del 2010 non spetta a noi giudicare, ci sono enti competenti in materia. Lui gode di un certo rispetto in gruppo perchè è un campione che ha vinto diverse corse. C’è solo stato l’approccio freddo da parte di qualcuno il primo giorno, alla presentazione, ma penso che lui l’avesse messo in preventivo. Le mie passioni? Sono appassionato di automobilismo, è una cosa che si sa da tempo. Il calcio? Simpatizzo per entrambe le squadre di Verona. Le seguo entrambe, non sono un grande esperto ma guardo con attenzione. Un campione di altri sport che vorrei conoscere? Ce ne sono tantissimi. Quando ero più piccolo ero un tifosissimo di Schumacher, poi con gli anni sono andati avanti. Non ho tempo per praticare altri sport, quando sono a casa preferisco stare con i bambini che hanno 6 anni e 1″.