GIOVANNI CERVONE a Sportnews.eu: “Sirigu? Una scelta che non capisco. Buffon ha fatto bene a rimanere a Torino. Spero che le valutazioni su Stekelenburg siano corrette”

(Foto Getty Images)

CERVONE SUL MERCATO DEI PORTIERI – Frey-Julio Sergio-Sirigu-Stekelenburg. Questi i nomi dei portieri che nelle ultime 48 ore hanno infiammato un mercato che ha visto i numeri uno autentici protagonisti. Sulla pazza estate degli estremi difensori abbiamo interpellato Giovanni Cervone, 20 anni a guardia dei pali tra i professionisti e un nome associato in maniera inconfondibile alla Roma, società nella quale ha militato dal 1989 al 1997.

Frey al Genoa, Sirigu al Paris Saint Germain e Stekelenburg alla Roma. Chi ha fatto l’affare migliore?
E’ difficile dirlo, onestamente non lo so. Stekelenburg non lo conosco bene, non conosciamo il vero valore. Il Genoa ha preso un portiere esperto ma che viene da un anno di inattività. Il fatto che la Fiorentina abbia mandato via un uomo simbolo, un giocatore che ha fatto sempre spogliatoio e che veniva considerato un leader, lascia pensare. Per quanto riguarda Sirigu, non comprendo la scelta. Io non avrei lasciato l’Italia, anche se ho sentito che a Parigi hanno intenzione di allestire una grande squadra.

Crede che Stekelenburg sia davvero un portiere in grado di far guadagnare 7-8 punti in classifica?
Se questo è il giudizio di Franco Tancredi, allora mi fido. Per quello che si è visto ai Mondiali sembra un buon portiere, ma non è mai facile per uno straniero dimostrare tutto il potenziale alla prima stagione.

Reputa che ci sia un vuoto alle spalle di Buffon o i vari Marchetti, Sirigu e Viviano possono avvicinarsi ai suoi livelli?
C’è un divario molto netto tra Gigi e tutto il resto. Buffon è inarrivabile, gli altri in prospettiva potrebbero diventare buoni portieri da squadre importanti, ma c’è ancora un gap significativo.

Come mai la scuola italiana, che è sempre stata ai vertici per quanto riguarda la formazione dei portieri, è un po’ calata negli ultimi anni?
Secondo me non c’è più chi insegna il mestiere. Io ho avuto la fortuna di lavorare con ex portieri importanti, Carmignani, il grande Gino Merlo, il papa di Rosin, Bartolini. Da tutti si apprende qualcosa, è un ruolo in cui c’è sempre da imparare. Adesso ci sono in giro racconta frottole che non sanno neanche come si sta in porta. E’ come se si mettesse un asino ad insegnare ai bambini in prima elementare.

E’ sorpreso dall’esplosione del movimento sudamericano?
No, soprattutto perchè non li ritengo portieri validi. Fanno una stagione buona e poi crollano. In venti anni di carriera tutti riescono a fare un’annata, ma non ho ancora visto un estremo difensore sudamericano che fa 3 o 4 stagioni sugli stessi livelli. Adesso c’è questa moda e sotto ci sono interessi, ma non bisogna lasciarsi suggestionare. Meglio scegliere il made in Italy. Basta guardare cos’è successo alla Lazio con Carrizo.

Prima di stabilirsi a Roma ha girato diverse piazze. Crede che Buffon abbia fatto bene a restare a Torino oppure gli avrebbe giovato cambiare aria?
Per me ha fatto bene a fermarsi lì e la Juve ha fatto la scelta migliore a tenerlo. Lui ha dimostrato di avere un legame con quei colori, ci ha giocato in B e ci tiene a quella maglia. Quest’anno lo dimostrerà e si confermerà il migliore.

Si aspettava una carriera diversa da Gianluca Curci?
All’inizio questo ragazzo è partito bene perché non aveva niente da perdere e giocava tranquillo. E’ andato in calando, è incappato in due squadre che hanno avuto grandi problemi. Quando si è giovani e c’è da affrontare piazze difficili è dura. La scorsa stagione a Genova non sarebbe stato facile per nessuno. Credo che, qualora dovesse rimanere a Roma come secondo, potrebbe andare più che bene. Arriva un collega straniero e non si sa mai come possano andare le cose, quindi non è da escludere che possa giocarsi le proprie chance.

La Coppa America ha mostrato un grande Muslera. La Lazio dovrà pentirsi di essersene privata?
Anche lui è un portiere che alterna grandi prestazioni a errori gravi. La Lazio è diventata una squadra importante e avrà bisogno di un numero uno che gli garantisca più affidabilità. In questo senso Marchetti rappresenta la soluzione ideale.

Quali sono i migliori numeri uno della prossima Serie A?
Buffon, Viviano, Storari e Marchetti. Sul primo non c’è bisogno di aggiungere altro. Viviano mi spiace che si sia infortunato ma farà grandi cose in futuro. Storari negli ultimi anni si è dimostrato un estremo difensore di un certo valore e se fossi in lui farei di tutto per andare a giocare, a Palermo o da qualche altra parte. Nelle ultime stagioni è stato forse quello col rendimento migliore, più di Julio Cesar. Marchetti ha invece la possibilità di rilanciarsi dopo un anno di inattività. Sarà dura e il pubblico della Lazio dovrà avere pazienza qualora dovesse esserci qualche errore all’inizio.

Marco Ferri

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