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MONTELLA SU ROMA E CATANIA – L’ormai ex allenatore della Roma e nuovo tecnico del Catania, Vincenzo Montella, parla a Centro Suono Sport di Roma e non solo:
Un commento sulla scelta di celta Luis Enrique e della tua di Catania?
“Credo che Luis Enrique sia scelta precisa, si vuole cambiare mentalità. Una figura fresca, esterna all’ambiente italiano. Scelta culturale. Credo che sia persona adatta. Dovrà abituarsi, però il suo sarà un gioco offensivo dettato dalla velocità”
Fino a quando ti sei sentito della Roma?
“I vecchi e i nuovi dirigenti sono stati chiarissimi con me dicendo che i giochi erano sempre aperti. Finché non mi hanno detto della scelta, mi sono sentito in gioco perché poi penso di aver fatto un buon lavoro”
Se si doveva puntare su un giovane si poteva puntare su di te ed invece è stato scelto Luis Enrique…
“Si ma ora pensiamo che a dargli sostegno. Hanno fatto una scelta e io l’ho capita, chiedo al tifoso di dargli sostegno perché non sarà facile così come va dato sostegno alla nuova società”
Qualche giocatore ti ha deluso nel tuo interregno?
“No, ma ognuno ha fatto quello che poteva fare. Certo qualcuno ha giocato al di sotto delle possibilità, ma forse per un disagio che non dipendeva da me. Non è detto che gli stessi non possano fare meglio”
Catania nel tuo destino. Quella la gara è stata decisiva decisiva o si è deciso dopo sul tuo futuro?
“No, ma non credo, penso che lì abbiamo fatto il massimo, eravamo decimati, quindi i giocatori che erano in campo con i crampi, in quella circostanza mi hanno dimostrato tanto”
Si parla di Silvestre alla Roma…
“Non so, credo che di fronte ad una buona offerta venga ceduto perché è un giocatore di livello, l’ha fatto vedere anche nell’ultimo anno, ha mostrato una grossa cresita”
L’incertezza societaria ha influito?
“Di solito si dice di no, ma poi penso di si. Certo l’incertezza di vivere qualcosa che non accadeva mai può aver fuorviato, mi ricordo incontri decisivi prima di partite importanti, questo nell’ambito della concentrazione ti fa perdere qualcosa. E’ fisiologico”
Si è parlato molto del suo rapporto con Menez…
“Io credo di aver avuto con lui un buon rapporto, credo che il suo disagio fosse con se stesso non con gli altri, credo di averlo aiutato in periodi particolari. Poi ci sta che un calciatore passi un momento non sereno”
Al Catania porteresti Menez e Borriello?
“Sono due giocatori che si completano anche, mi piacciono come caratteristiche, rispondo così…”
Sabatini ha detto che Borriello è un problema…
“Non l’ho seguita la conferenza perché l’ho fatta anche io in contemporanea. Non lo so cosa intendesse, non posso entrare in meccanismi esterni…”
Auguri alla Primavera?
“Sì, ero a Pistoia, faccio un grosso in bocca al lupo e complimenti. Un plauso a Mister De Rossi, a chi costruisce il settore giovanile perché almeno una categoria ogni anno si gioca lo scudetto, sono numeri importanti anche perché questo non èp fine a se stesso, molti ragazzi faranno carriera”
Due parole sul Catania. Hai in mente il modulo…
“E’ una realtà strutturata, posso lavorare bene perché ci sono le condizioni, bellissimo il centro sportivo, il gruppo è costruito con raziocinio, la squadra è costruita anche per fare il 4-3-3, modulo che a me piace tanto.”
Una sola squadra non dovrai allenare mai…
“Le promesse si rischia di non mantenerle, ma ad oggi penso di poterlo dire con tranquillità. Già da giocatore evitai un passaggio alla Lazio quando non ero stimato totalmente da chi mi allenava. C’era Mancini alla Lazio. C’era una possibilità di scambio con Corradi”