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SECCO SI DESCHAMPS ALLA ROMA – L’ex direttore sportivo della Juventus Alessio Secco, ai microfoni di Radio Radio, parla del possibile arrivo sulla panchina della Roma di Didier Deschamps:
“Deschamps allenatore? La sua carriera ha preso una svolta importante. Sono un po’ di anni che allena, prima della Juventus ha fatto benissimo al Monaco, poi lo richiamammo per la Serie B e ci fece vincere quel campionato. Le mie parole sono solo positive. L’anno scorso ha vinto la Ligue 1 dopo 17 anni che il Marsiglia non vinceva. La piazza di Roma? Non crediate che Marsiglia sia una piazza facile, la loro piazza è difficile. Lui ha dimostrato di sapere far bene e potrebbe fare altrettanto alla Roma. E’ ancora giovane, ma ha già esperienza. Il suo rapporto con i campioni? Credo sia quello giusto. Quanto successo nel 2006 va analizzato”.
“E’ successo che il rapporto si è interrotto in maniera tumultuosa, è stata la vera sfortuna, il vero errore da parte nostra. Lui ha fatto un gesto più unico che raro, ammettendo di aver sbagliato mantenedo posizioni intransigenti. Poi abbiamo ripristinato il rapporto. Gli fa molto onore aver ammesso le colpe, ma non deve prendersi tutte le colpe. L’insuccesso è arrivato da un eccesso di pressioni alle quali non eravamo abituati. Purtroppo l’espolsione degli avvenimenti è stata più cruenta di quanto si pensasse. Mi sembra che il profilo di Deschamps sia quello richiesto dalla nuova proprietà. Ha un certo stile, non ha mai fatto polemiche. Anche sul campo è preparato, serio, che dedica molto tempo all’aspetto pratico, è quella figura di allenatore“.
“Non ha l’ambizione e la voglia di fare il manager all’inglese. Di certo avendo avuto modo di lavorare in campionati diversi ha una conoscenza molto ampia dei giocatori. Ci si può lavorare bene. Se l’anno alla Juventus può essere quello chiave per valutarlo? Io credo che per lui il discorso vada generalizzato. Bisogna ricordare quanto fatto al Monaco, squadra importante ma non la più forte in assoluto. Poi anche quest’ultimo biennio è andato alla grande. Poi lo sapete bene, trasportare un modello in un altro campionato non è semplice, il caso di Benitez è paradigmatico”