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La sconfitta contro il Palermo ha certificato la discesa in Serie B per la Sampdoria. Un epilogo tristissimo per la tifoseria blucerchiata ma non certo inaspettato, visto il disastroso girone di ritorno. Anche il grande ex Roberto Mancini accorre al capezzale della Samp e, in un’intervista concessa a ‘La Stampa’, analizza l’annata blucerchiata:”Da tifoso sono dispiaciuto. Due mesi fa alcuni amici di Genova mi dissero che sarebbe finita in questo modo e io risposi che non dovevano esagerare con il pessimismo. Invece avevano ragione. La squadra è entrata nel tunnel e non è stata capace di uscirne. Forse non era preparata. I preliminari di Champions? Probabilmente se li avesse superati sarebbero cambiate certe cose e la squadra avrebbe avuto una tensione diversa nella prima parte del campionato”.
Secondo lui si sono pagate anche delle mosse sbagliate in sede di mercato:”Forse la squadra andava rafforzata. I preliminari di Champions sono sempre un rischio per chi non ha un organico importante: si comincia a giocare al 10 di agosto, bisogna essere attrezzati ad un’annata lunga. In effetti le ultime 10 giornate sono state un disastro”.
Ed infine interviene sull’annosa questione della cessione della “coppia del gol” Pazzini-Cassano:”C’erano due giocatori importanti che risolvevano le partite nei momenti di crisi. I loro gol pesavano. Non averli più ha reso tutto più difficile: non credo che con loro la Samp sarebbe finita in B”. Ma per il tecnico di Jesi la colpa non è da imputare soltanto a Garrone:”I soldi li ha messi. Adesso la gente è arrabbiata e delusa e lo dimentica, però la sua famiglia ha salvato la Sampdoria e l’ha riportata in alto. Poi può succedere che si sbaglino certe valutazioni: la squadra era talmente lontana dai pericoli che neppure lui temeva una conclusione del genere”.
D.G.