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Sabato sera il suo Manchester City si gioca a Wembley il primo grande trofeo della sua gestione: la FA Cup, che si contenderà con lo Stoke City. Una partita talmente importante che ha stravolto il calendario della Premier:””Le gare si giocano sabato e domenica e regolarmente sconvolgono il calendario della Premier e degli altri tornei. Ma la coppa ha la precedenza, perché è più antica e coinvolge tutti ma proprio tutti i club inglesi. Noi favoriti? Qui, almeno fino a un certo punto, ne valgono altri; nella finale dell’altra coppa, la Carling, l’Arsenal era strafavorito eppure ha vinto il Birmingham. I principali club della Premier sono squadre europee: ci mettono l’ardore del calcio britannico, sì,ma la prima qualità ormai è la tattica. Le altre formazioni, invece, sono Inghilterra allo stato puro, palla lunga e 3 armadi in area per metterla sul fisico. Nell’arco di un campionato fai valere la tecnica superiore e la bontà del modulo, ma nella gara secca i giganti dello Stoke sono pessimi clienti. Con la forza nelle braccia di Delap, poi, ogni rimessa in gioco diventa una palla-gol. Non sarà semplice”.
Intanto l’allenatore italiano pensa anche alla prossima stagione che li vedrà, con ogni probabilità, impegnati in Champions League:”L’anno prossimo, per giocare Premier, due coppe e speriamo la Champions, avrò bisogno di 4 grandi punte: due sono Dzeko e Balotelli, se Tevez resta ne aggiungiamo una, altrimenti due. Per quanto riguarda Edin, l’abbiamo fatto venire a gennaio per dargli qualche mese di ambientamento. La prossima stagione segnerà mille gol, è una forza della natura; i suoi problemi attuali ricordano quelli di Torres, un altro campione che fatica a entrare negli schemi del suo nuovo club. Anche per lui è solo questione di tempo”.
Per quanto riguarda il futuro di Carlitos,che potrebbe approdare nella sua Inter, ha precisato:”A dicembre ci disse che quello era il suo desiderio, perché 4 anni di Manchester, fra United e City, gli sembravano sufficienti. Se cambiasse idea e rimanesse sarei felice”.
Infine conclude parlando del suo “pupillo”, Mario Balotelli:” Resta di sicuro. Mario è una scommessa in corso: ha mostrato le sue qualità ma deve fare tanto di più, ma proprio tanto, per dare un senso al suo talento. Deve giocare con la voglia scritta in faccia. Se riuscirà a crescere, magari facendosi anche una passeggiata da casa al ristorante, diventerà un campione e io avrò dimostrato allo sceicco che la fiducia in me era ben riposta”.
D.G.