UDINESE. Guidolin: “Tiferò Milan stasera? Un po’ sì”

UDINESE. Guidolin: “Tiferò Milan stasera? Un po’ sì”

Il tecnico dei friulani parla alla vigilia dello spareggio Champions contro la Lazio…

Domani al Friuli andrà in scena un vero e proprio spareggio Champions. A Udine arriva la Lazio, Mister Guidolin ostenta calma nella conferenza stampa della vigilia, “Ma sto bleffando – dice scherzosamente ai giornalisti – in realtà sono teso come una corda di violino. Abbiamo la coscienza a posto, è stato fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità. Domani daremo battaglia”.

Ci sono più certezze o speranze a 24 ore da un match così importante?
“Siamo certi di esserci meritati questi 90 minuti perché abbiamo inseguito a lungo mostrando un gran bel calcio. Adesso c’è anche la mia personale speranza di conquistare, dopo tanti tentativi, un posto in Champions. Vogliamo dare fondo a tutte le energie rimaste per rivedere quell’Udinese che ha incantato tutta Italia, rimontando dall’ultimo al quarto posto. Questa è una vigilia fatta di poche certezze e tante speranze. Sono convinto che la nostra squadra può far bene e centrare l’obiettivo. Deve rimanere concentratissima, vivere serenamente la vigilia e tirare fuori tutto quello che le è rimasto. La partita di domani è molto importante. Due volte molto”.

Quanto può dare ancora questa squadra dopo 35 giornate?
“Stiamo ancora bene e vedo le gambe dei ragazzi girare. Le risorse, dal punto di vista fisico e atletico, non mancano. Dobbiamo essere bravi a non scivolare nel nervosismo e nelle provocazioni. Un gruppo dev’essere unita e nessuno può lasciare i compagni da soli. Abbiamo già pagato troppe ingenuità”.

Sarà decisiva la gara di domani?
“Dipende da tanti risultati, non solo dal nostro. Se la Lazio dovesse invece potrebbe esserlo. Siamo impegnati a giocarci questa posizione in Europa e ne siamo orgogliosi. La nostra rincorsa e le nostre prestazioni hanno entusiasmato tutta l’Italia. Ma questo non ci basta, vogliamo arrivare ancora più su. Alla fine il più bravo arriverà quarto, gli altri si qualificheranno in Europa League”.

La settimana di avvicinamento al big match è la stessa di sempre?
“C’è stata cura e attenzione. Si sente qualcosa di diverso nell’aria. Quando una squadra arriva sul terreno di gioco la domenica dev’essere carica, fredda e lucida”.

Farà il tifo per il Milan questa sera?
“Un po’ si”.

A ieri erano oltre 6 mila i biglietti staccati per l’incontro di domani. Sentite l’affetto della gente intorno a voi?
“Ho fatto notare ai miei giocatori la gente assiepata dietro le recinzioni intenta ad assistere ai nostri allenamenti e le code ai bottegnini dello stadio Friuli. Il calore dei supporters si tocca con mano. Se oggi avessimo 50 punti in classifica saremmo in vacanza, come la Fiorentina o il Palermo. Sarebbe stato comunque un ottimo campionato, ma non ci sarebbe nessuna fila per comprare i tagliandi delle nostre partite. Invece, così, viviamo qualcosa di diverso ed eccitante. Dobbiamo essere carichi come le molle e freddi come i killer”.

Che Lazio si aspetta?
Faccio i complimenti ai biancocelesti e a Reja per l’ottimo campionato sin qui disputato. Il tecnico friulano ha fatto un lavoro egregio: ha preso una squadra in zona retrocessione e le ha ridato anima, gioco, certezze e qualità. Meritano questa posizione”.

Sperava nella riduzione della squalifica a Gokhan Inler?
“Si, perché quello è un gesto vistoso, ma non violento. Lo svizzero è un ragazzo unico per correttezza. Mi dispiace, ma accettiamo la decisione”.

Come sta Alexis Sanchez?
“Con il Parma il Nino ha bruciato la benzina molto presto. Aveva una grande voglia di esserci Siamo una squadra giovane e paghiamo in esperienza. Adesso sta meglio, forse non avrà i 90 minuti nelle gambe, ma è in condizione di far bene. Deve riuscire a gestirsi, nonostante non sia semplice per un ragazzo di 22 anni che salta come un grillo in campo e nello spogliatoio”.

Chi prenderà il posto di Inler a centrocampo?
“Sono ancora indeciso tra Badu e Abdi. Il ghanese ha il 60% di possibilità di cominciare dal primo minuto. Emmanuel deve imparare ad essere meno irruento. Lavorare con una squadra giovane è sinonimo di bellezza, ma anche di sofferenza”.

 

Fonte: Udinese.it

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