Tornato a segnare con regolarità, Amauri spera di essersi scrollato di dosso quella sfortuna che lo aveva accompagnato nell’avventura bianconera e soprattutto la sfortuna del Parma, che a inizio stagione era partito con tutt’altre intenzioni: “Speriamo sia davvero finita, adesso”. Inoltre l’attaccante italo-brasiliano spera in questo finale di stagione di convincere Prandelli a richiamarlo in Nazionale.
Ecco l’intervista che ha rilasciato a ‘La Gazzetta dello Sport’:
Amauri, appena arrivato al Parma aveva detto: “Juve, ora vediamo di chi è la colpa”. Adesso, col senno di poi, cosa pensa?
“Non è stato facile lasciare una grande squadra, non è facile per nessuno. Ma io avevo voglia di rimettermi in gioco e di superare quel brutto periodo, tra infortuni e polemiche. Volevo solo giocare con continuità. È un circolo vizioso: sei infortunato, non giochi, e se non giochi non entri in forma. Per il mio fisico, ho bisogno di continuità”.
Dunque Parma è stata una buona scelta.
“Dal primo giorno ho pensato che fosse quella giusta. Per l’ambiente: i giocatori, il presidente, Leonardi mi hanno subito messo a mio agio. Mi hanno dato grande fiducia: ecco, era un bel po’ che non sentivo questa fiducia nei miei confronti “.
Lei è stato tantissimo tempo senza segnare in campionato (primo gol il 6 febbraio). Cosa prova un attaccante che non segna?
“Succede, però per un attaccante è frustrante. E pensare che la mia stagione era iniziata bene, in Europa League (3 gol in 2 partite, ndr). Poi però ecco gli infortuni ed è subentrato una sorta di circolo vizioso: magari giocavo 1-2 partite e mi sentivo meglio, poi arrivava un nuovo stop e dovevo ricominciare da capo. È stato un periodo difficile e sfortunato. E il gol per un attaccante fa girare tutto: segni, ti sblocchi, e riprendi a segnare. Anche quello è un circolo, ma è esattamente l’opposto”.
Spera ancora in una chiamata di Prandelli?
“Sì, assolutamente, oggi più di prima. Ho sempre voluto la Nazionale italiana. Devo fare ancora tanto, tantissimo e sono pronto. Per ora lotto per la salvezza del Parma, e poi si vedrà. Anzi, non dobbiamo distrarci adesso, dobbiamo rimanere concentrati fino all’ultima partita”.
Che effetto fa vedere la Juventus così in difficoltà?
“Se vuole che le dica che provo soddisfazione, no, non è assolutamente così. Io sono un giocatore della Juventus e mi dispiace vederla in questa situazione di classifica. Ma come per il Parma, anche per loro ora ci sono 4 finali per raggiungere comunque l’Europa anche in questa stagione tribolata. È troppo facile dire che Amauri avrebbe segnato tanti gol con la Juve e avrebbe risolto tutti i problemi, non è detto “.
Cosa ha portato di nuovo Colomba rispetto a Marino?
“Prima di tutto voglio dire che ogni volta che viene esonerato un allenatore, i giocatori sono responsabili. Se Marino è stato mandato via, la colpa è nostra. E dopo il Bari l’ho detto ai miei compagni. Infatti poi tutti abbiamo dato qualcosa in più. Colomba sta riuscendo a tirar fuori il meglio da ogni giocatore”.
Il Parma però era partito con altre ambizioni…
“È una stagione strana per tutti. Anche la Sampdoria, all’inizio dell’anno, non pensava certo di dover lottare per la salvezza. Ma la Serie A è bella per questo: ti sembra di essere forte e ti ritrovi lì. La rosa del Parma non è abituata a giocare per la salvezza, ma ci siamo calati nella parte, abbiamo lottato e lotteremo ancora”.
Dove si vede il prossimo anno?
“Io sono un giocatore della Juventus e parlerò con loro a fine anno. Ma ora sono a Parma e penso solo al Parma”.
Ma è vero, come tutti dicono, che le piace tanto Milano come città dove andare a vivere?
“Sì, è vero. Mi piace. Ci sta, ci può stare”.
D.G.