Ecco la drammatica ricostruzione di quanto è accaduto ieri al centro sportivo di Bogliasco fatta dall’inviato della ‘Gazzetta dello Sport’: “Cavasin arriva per ultimo e, dopo Maccarone, diventa il nuovo obiettivo. ‘Con il Lecce neppure i falli abbiamo fatto. Tirate fuori i coglioni!’. Cavasin incassa: ‘Tranquilli ragazzi’. La situazione si fa critica: ‘Tu non dire cazzate, non fare il fenomeno, hai fatto un punto in tre giornate’. Il tecnico non ci sta: ‘Datemi retta, vedrete che ci salveremo’. Peggio che mai: ‘Tu dimettiti e se non fai 9 punti in 3 partite ti veniamo a cercare’. Non c’è dialogo, Cavasin sbotta: ‘Va bene, io sono qui, ma state tranquilli’ e si allontana”.
“Un altro tifoso però interviene: ‘Sì, tranquilli ce ne andiamo in B’. La situazione si infiamma: ‘E allora cosa ti devo dire, che sono incazzato? Sì, lo sono, ho perso sette chili da quando sono qui’. L’allenatore alza la voce: ‘Mia madre ha 90 anni e soffre, cosa devo dire: soffriamo insieme’, e manda a quel paese il tifoso. Interviene un altro: ‘Tu i tifosi li devi rispettare!’ . Partono insulti e minacce. Cavasin a sorpresa non arretra, ma attacca, si sfiora la rissa, anche perchè i poliziotti non intervengono. Il tifoso urla loro in faccia. ‘Non me ne frega un cazzo della polizia’, viene trattenuto e riesce a tirare il suo casco verso il tecnico solo quando quest’ultimo è già entrato nel centro sportivo. Da lì escono Palombo e due dirigenti per riportare la calma, mentre l’ultrà grida: ‘Dovete cacciarlo, date la squadra a Pedone’. La squadra si allena sul campo fuori dalla vista dei tifosi, che espongono uno striscione: ‘Nessun alibi per voi, fuori le palle. Vincete a Bari’…”.
Come è facile intuire, in casa Samp non si respira una bella aria e se non si ritroverà una certa unità e una compattezza di intenti difficilmente la squadra potrà risollevarsi e salvarsi dallo spettro della serie B che incombe.
D.G.