La Gazzetta dello Sport – Contava di vincere e il Milan ha vinto. Il Napoli resta a meno tre. Tutto il resto è chiacchiera. I tifosi della Fiorentina hanno inscenato una caciara pazzesca per due rigori,che rivisti alla moviola non sembrano tali. Verso la fine Ibrahimovic si è fatto espellere per offese al guardalinee Nicoletti,ma al Franchi si è capito che lo scudetto il Milan può vincerlo a prescindere da Zlatan. Mancano sei giornate e il calendario della capolista,nei prossimi venti giorni,prevede una discesa: Samp e Bologna in casa,Brescia fuori. C’è la possibilità di piazzare l’allungo decisivo.
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Seedorf e Boateng le chiavi. Per un’ora il Milan ha fatto come gli pareva. Due uomini chiave. Seedorf sul centrosinistra e Boateng dietro le punte. L’olandese ha giocato 45 minuti da padrone. Era dappertutto,ovunque servisse. Davanti,dietro,in mezzo. Bello il gol dello 0-1,un tiro senza appello. Boateng ha fatto valere la sua figura di trequartista muscolare. Ha costretto Montolivo a stare basso e ha dimostrato come oggi il vecchio numero “dieci” non sia più obbligato ad avere piedi superiori alla media. Anzi. Muscoli e corsa possono prevalere sul genio anche nella zona di campo che un tempo era riservata agli artisti. Fuori Boateng,la viola ha accorciato.