INTER, Leonardo ride e fa il parafulmine “Da dirigente dell’Inter forse mi sarei cacciato”

Leo arriva presto, resta ottimista, ha le idee chiare sul futuro, protegge il gruppo. E scarica, ma in punta di piedi, qualche responsabilità su Benitez, che proprio contro il Chievo iniziò a scavarsi la fossa. Chi si aspettava un Leo bastonato dopo le otto sberle tra Milan e Schalke è servito. […].

«La voglia ci ha portato dove siamo, non è una cosa negativa e ci aiuterà ancora» . All’inizio Leo dispensa i soliti sorrisi. «Società e giocatori hanno le spalle larghe, ne hanno già viste di tutti i colori. Le critiche ci stanno. E a volte anche gli elogi sono esagerati» . Poi sullo stesso tema affonderà il colpo. «Giudicate me, che non ho fatto nulla per questo club. Ma non accetto che vengano processati giocatori che hanno creato uno dei cicli più importanti della storia dell’Inter. Ci vuole rispetto per chi mi ha dato il massimo in termini di disponibilità, impegno e risultati» . […]

Solo allenatore Lui non si sente certo un eroe, ma vuole essere giudicato solo come tecnico. «Ho sempre ribadito che sono qui soltanto per allenare. Il rapporto con Moratti è nato da una situazione particolare e ho accettato (la pensa diversamente Ancelotti, che pure elogia Leo: «Però all’Inter direi di no, ho una storia ben definita ed è difficile andarci contro» ). Se poi lo stesso presidente mercoledì ha parlato delle mie doti dirigenziali è perché mi ha conosciuto come manager. Io stesso a volte continuo a vedere le cose come dirigente, perché lo sono stato per anni. Molto spesso ho una visione societaria. Può essere una cosa positiva, ma non sempre. E forse mi sarei cacciato…» . […]

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