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PRIMAVERA LAZIO, i biancocelesti superano il Pescara di rigore

LAZIO: Berardi, Fagioli (26’st Spirito), Pantano, Crescenzi, Vilkaitis, Zampa, Cinque (43’st Monteforte), Onazi, Di Mario (15’st Trombetta), Adeleke, Barreto. A disp.: Mosciatti, Lanni, Ojiakor, Sani. All.: Bollini.

PESCARA: Cappa, Antenucci, Saladino, Colantoni, Diana, Perrotta, Di Francesco (5’st Aquilani), Giustini, Di Bartolomeo (29’st Maimone), Faccini, Carta (34’st Dovidio). A disp.: Savelloni, D’Astolfo, Sbaraglia, Vitale. All.: Di Battista.

ARBITRO: Vincenzo Soricano di Barletta

MARCATORI: 28’pt Di Mario (rig.L)

AMMONITI: Cappa, Colantoni, Saladino, Adeleke, Crescenzi

NOTE: Al 36’st espulso Vilkaitis per un fallo di reazione su Faccini

PRIMO TEMPO

Parte subito forte la Lazio: al 5’ Zampa batte un calcio d’angolo e pesca sul secondo palo Vilkaitis, che salta alto su tutti e colpisce di testa, ma manca la precisione e la sfera termina sopra la traversa. Dopo dieci minuti di possesso palla biancoceleste, il Pescara si fa vedere in avanti e si rende pericoloso con Di Bartolomeo, che attacca bene gli spazi e si dirige verso la porta difesa da Berardi; l’attaccante ospite si coordina per il tiro ed è provvidenziale il salvataggio di Crescenzi, che gli toglie la sfera dai piedi all’ultimo momento. Attorno al quarto d’ora è di nuovo la compagine capitolina a sfiorare il vantaggio con Cinque, che riceve un bel passaggio filtrante, al limite dell’area si libera dalla marcatura di due difensori avversari e si coordina per il tiro, ma la sua conclusione termina altissima. Al 21’ il direttore di gara decide di regalare una punizione all’undici gialloblu; dalla trequarti si incarica della battuta Carta e lascia partire un bolide che si va a stampare sull’incrocio dei pali. Il pallino del gioco torna subito in mano alla squadra di Bollini, che poco dopo sfiora  il gol con Cinque, che si ritrova la sfera tra i piedi a seguito di un calcio piazzato e dalla brevissima distanza calcia a botta sicura, ma Cappa è sulla traiettoria e fa suo il pallone. Poco dopo Zampa batte una punizione dalla lunga distanza e pesca sul secondo palo Di Mario, che di testa insacca alle spalle del portiere del Pescara, ma il direttore di gara annulla la rete perché ravvisa un fallo in attacco. Il gol, comunque, è solo questione di minuti: infatti, al 28’, Di Mario si incunea nella difesa avversaria a seguito di un passaggio filtrante di Barreto e Cappa è costretto a uscire dai pali per fermare l’avanzata dell’attaccante laziale, ma lo fa i maniera fallosa e per l’arbitro è calcio di rigore. Dal dischetto va lo stesso numero nove , che non sbaglia. Uno a zero per la Lazio. Nel finale di tempo la compagine capitolina potrebbe raddoppiare: Adeleke illumina la sua giornata, fino a quel momento alquanto grigia, servendo con uno splendido colpo di tacco Cinque, che in area si porta sulla destra e lascia partire un diagonale che lambisce il secondo palo e si perde sul fondo.

SECONDO TEMPO

Nei primi minuti della ripresa, è il Pescara a spingere con insistenza e al 10’ si rende pericoloso con il neo entrato Aquilani, che si invola sulla destra e dal fondo mette in area un pallone insidioso, sul quale è bravo Berardi a uscire rubando il tempo a Di Bartolomeo, che sotto porta era pronto a ribadire a rete. Il break biancoceleste arriva al 20’, quando Barreto si porta al limite dell’area e al momento del tiro viene fermato fallosamente da Saladino, che nell’occasione rimedia anche un cartellino giallo; sulla successiva punizione, però, la barriera pescarese respinge e l’azione si conclude in un nulla di fatto. Poco dopo è Giustini a rendersi pericoloso grazie a una bella azione personale, ma sulla sua gran botta dai venticinque metri, Berardi non si fa trovare impreparato e para. Alla mezz’ora è la compagine di Bollini a portarsi in avanti con Barreto, che serve un bel pallone filtrante a Cinque: il numero sette laziale controlla bene la sfera e a tu per tu col portiere cerca di superarlo di precisione, ma Cappa esce bene e fa sua la sfera. Poco dopo la Lazio conquista una punizione dai venticinque metri: Adeleke tocca corto per Zampa che lascia partire un rasoterra decisamente fuori misura. Al 36’ va in scena un episodio che potrebbe cambiare le sorti del match: lontano dalla palla, Vilkaitis colpisce Faccini e il direttore di gara, sul indicazione del guardalinee, espelle il giocatore laziale e assegna il calcio di punizione al Pescara. Al tiro va Dovidio e la sua conclusione è potente, ma termina alta sopra la traversa. La compagine capitolina è ora in inferiorità numerica e deve cercare di resistere fino alla fine alle pericolose avanzate del Pescara. Dopo sette interminabili (e inspiegabili) minuti di recupero, la Lazio può tirare un sospiro di sollievo e festeggiare questa importante vittoria che le permette di consolidare il secondo posto.

LE PAGELLE

BERARDI 6.5 Pressochè inoperoso nel primo tempo, nella ripresa diventa decisivo prima uscendo su un cross insidioso di Aquilani, poi respingendo il rasoterra di Carta.

FAGIOLI 6 Gara accorta la sua, soprattutto nella prima frazione di gioco; poi cala come tutta la squadra (26’st SPIRITO sv)

PANTANO 6 Non corre pericoli sulla sua fascia di competenza e a volte dà il suo apporto anche alla manovra offensiva

CRESCENZI 7 E’ il migliore in campo oggi, un vero muro a difesa della porta di Berardi

VILKAITIS 5 Macchia la sua buona prestazione con quell’espulsione nel finale che poteva complicare le cose in casa biancoceleste

ZAMPA 6.5 E’ importante il suo apporto all’attacco laziale, dai suoi piedi nascono la maggior parte delle azioni

CINQUE 6 Gara sfortunata la sua: si muove molto e crea tante occasioni, ma la porta sembra proprio essere stregata oggi per lui (43’st MONTEFORTE sv)

ONAZI 5.5 Prestazione vigorosa nel primo tempo, ma nella ripresa perde troppi pallone creando problemi alla propria retroguardia

DI MARIO 6.5 Conduce una gara dinamica, ma riesce raramente ad andare al tiro; è comunque suo il gol decisivo dal dischetto (15’st TROMBETTA 6 Dà il suo apporto soprattutto nel convulso finale di gara)

ADELEKE 5.5 Partita di luci ed ombre la sua; sbaglia molti passaggi, perde molti palloni, ma ogni tanto si rende protagonista di imperiose ripartenze o di illuminanti passaggi (vedi il tacco per Cinque)

BARRETO 6 Non tenta di strafare e si mette al servizio della squadra; ci si aspetta sempre molto da lui ed in questa gara si è fatto quantomeno vedere nelle azioni più importanti della Lazio

Linda Borgioni

Redazione Sportiva