IL CORRIERE DELLO SPORT – Ormai sono tanti i derby che ho giocato nel corso della mia carriera, partendo dal settore giovanile, per finire alla prima squadra. […] Ha un fascino particolare, mi trasmette sensazioni che mi porto dietro dall’inizio della settimana fino ad arrivare a ridosso della partita, con una grossa carica di adrenalina che mi rimane addosso. Le difficoltà non riguardano l’aspetto tecnico della partita, perchè nel corso dell’anno se ne giocano tante da questo punto di vista più importanti, ma è il valore che il derby riveste per la nostra città. E’ una rivalità che coinvolge i tifosi per tutta la stagione e se lo perdi devi aspettare un anno prima di provare a prenderti la rivincita. Gli sfottò, gli scherzi, le prese in giro, sono quelli che preoccupano di più i tifosi e che in parte coinvolgono anche me nel pre-partita. Domenica per me è stata una grande gioia aver vinto il derby e soprattutto aver messo la doppia firma sulla vittoria. Non mi era mai accaduto di fare due gol alla Lazio, eppure di derby ne ho giocati tanti. Probabilmente era un segno del destino che questa volta doveva andare così. Nelle precedenti vigilie si era detto che sentivo troppo questa partita e che mi potevo far condizionare sia dal punto di vista tecnico che comportamentale. Credo che con questa prestazione, una volta per tutte, ho dimostrato che non mi faccio condizionare assolutamente da nulla. In tanti potevano aspettarsi una mia reazione, un mio gesto istintivo, ma questo non è accaduto. ho preparato in maniera diversa questo derby. Ero in dubbio fino alla fine se giocare per un problema muscolare, sapevo delle insidie che ci attendevano in questa partita. Allora ho cercato di studiare le strategie dei difensori avversari.
Ho previsto i loro comportamenti e anche l’alternanza della marcatura dei due centrali su di me. Sapevo anche che avrebbero avuto l’aiuto di uno dei due centrocampisti che venivano a raddoppiare. Ero preparato anche ad avere una specie di gabbia intorno, che mi impedisse di rendermi pericoloso. Ma sono riuscito con calma e con tranquillità ad esprimermi al meglio. Ho cercato di giocare senza dare riferimenti agli avversari e portando via i due centrali dalla zona nevralgica della difesa. a squadra si è dimostrata in forte crescita dal punto di vista tecnico e dal punto di vista tattico, siamo stati molto corti tra i reparti e questo ci ha permesso di coprire tutte le zone del campo al meglio, senza rischiare quasi mai.
Ora dobbiamo concentrarci per la delicata trasferta di Firenze, la squadra viola viene da un discreto periodo di forma e ha messo in difficoltà tutte le avversarie che ha incontrato recentemente. Dobbiamo preparare bene questa partita, perchè non ci possiamo permettere ulteriori passi falsi in campionato se vogliamo raggiungere la zona Champions, che resta il nostro obiettivo.[…] La soddisfazione di aver regalato quest’anno una gioia così grande ai nostri tifosi mi rende particolamente felice, ma mi rammarica il fatto che non abbia potuto assistere a questa vittoria un tifoso speciale, Fabrizio detto Mortadella. Sono sicuro che dall’alto sarà stato il primo a caricarci per vincere questo derby.‘