Il pensiero di Walter Mazzarri è chiaro, lasciarsi allae spalle la prestazione contro il Milan e ripartire subito dalla gara interna contro il Brescia, sperando di vincere più partite possibile da qui alla fine del cmapionato: «Il dopo Milan? Ho parlato della partita col Chievo. Fino a 15 minuti dalla fine il Milan non era riuscito a segnare e aveva creato pochi problemi, anche se il nostro atteggiamento non era quello giusto, con il Chievo avevamo avuto molti più problemi. A Milano ho visto un Napoli in un momento in cui era stanco, esattamente come quando affrontammo il Chievo, che è riuscito a soffrire meno nonostante affrontassimo i rossoneri. Dal punto di vista fisico abbiamo recuperato qualcosa in più, e anche per la carica nervosa mi sento sicuro».
Il tecnico del Napoli non ne fa un dramma: «Può capitare una prestazione negativa ma credo che tra le mie qualità ci sia l’equilibrio: non è che per una partita andata male dobbiamo fare rivoluzioni o tutti i giocatori sono diventati brocchi – continua Mazzarri -L’ambiente vive sui risultati, della prestazione non importa nulla a nessuno. Il 3-0 e’ visto come un disastro, un allenatore che sa di calcio sa che un episodio può cambiare molto, sa che un 3-0 può non essere una disfatta».
Ora arriva il Brescia al San Paolo e Mazzarri avverte: «Spero che il San Paolo ci trascini e chiedo fino al 95′ il supporto dei tifosi per la squadra, anche se i miei giocatori dovessero sbagliare qualcosa chiedo di incitarli e di incoraggiarli, piuttosto di prendersela con me. Gli avversari? Sono tutti difficili. Il Milan ci ha affrontato come se avesse timore di noi, ci ha messo forza e pressing: se l’hanno fatto loro, figuriamoci le altre. Ci sarà da soffrire, ci saranno momenti in cui non potremo fare il nostro calcio. Per loro Abbiamo grande rispetto, l’organico è buono. Non c’è quel divario tra le piccole e le grandi».
Si va sui singoli: «Mascara è un giocatore che è arrivato per ultimo, conosciamo le sue qualità, ho possibilità di farlo partire dall’inizio o a partita in corso. Dipenderà anche dalle scelte del Brescia, non dobbiamo cadere nel loro imbuto. Ruiz? Quando avrò più tempo di lavorare sui singoli lo conoscerò meglio, è un ragazzo in più che ho a disposizione nel momento in cui lo riterrò opportuno. Gargano? Può sbagliare qualche passaggio ma è un atleta eccezionale, se lo faccio giocare anche se stanco vuol dire che per me è utilissimo. Se sbaglia perché non è lucido, insultino me che lo tengo in campo».
Uno sguardo al futuro; il calendario non è proibitivo, risalire si può, con il giusto imperativo: «Vincerne il più possibile di queste undici finali, poi si tireranno le somme. In Italia si gioca il campionato più difficile d’Europa. Qui non si gioca solo contro tre o quattro squadre, ogni gara può riservare sorprese amare».
Mazzarri non parla più di episodi arbitrali: «Ho avuto tempo di riflettere, non voglio parlare più di nulla. Mi viene in mente Pirandello, del così è se vi pare. Qualsiasi cosa possa dire in maniera costruttiva, può venire strumentalizzata. Parlo solo del rendimento della mia squadra»
Del terzo posto, Mazzarri non parla: «Per noi non cambia nulla. Andiamo avanti una partita alla volta. Lo scudetto? La matematica non è un’opinione e può succedere di tutto ancora. Bisognerebbe che tutti i grandi club si trovassero d’accordo. Se Galliani ha detto che siamo in corsa va bene così. Comunque anche Roma e Juve possono risalire anche perché gli episodi condizionano i risultati. Dal primo al decimo posto, può succedere di tutto. La squadra sta bene, ho solo corretto gli errori commessi a San Siro, non ho detto altro. Se giochiamo da Napoli, mettiamo in difficoltà chiunque. Juve-Milan non la vedrò, facciamo la corsa su noi stessi. Tutti e due non possono vincere, già questo è importante».