BOLOGNA DI VAIO – Ritorno da ex a Torino per Marco Di Vaio, che ha parole d’affetto per Alex Del Piero: “Quando me ne sono andato dalla Juventus, Alex aveva 30 anni, io 28. Lui era, ed è, un giocatore strepitoso nel pieno della forma e della carriera. Non mi bastava ritagliarmi dei momenti, quando lui non stava bene. Il secondo anno feci cose importanti, con Alex fuori per infortunio. Quando tornò, mi toccò risedermi in panchina: non mi andava bene, ma capii che lui era fondamentale e intoccabile. Oggi non lo è più? Non scherziamo: non esiste Juve senza Del Piero. Se la Juve vuole tornare a vincere può farlo solo con Del Piero in squadra. Lui è un più, non un meno. Non è importante l’aspetto economico inteso come soldi, nel conto corrente dico. Il concetto è più articolato: in uno spogliatoio di calcio sei misurato anche per quanto prendi di ingaggio. È l’unico modo che i dirigenti hanno per farti capire quanto ti stimano. Credo che per Alex il discorso del contratto, dell’ingaggio, sia frutto di questo ragionamento. Non certo di quanti soldi strappare negli ultimi anni”.
Di Vaio racconta un episodio accaduto in ritiro: “Eravamo in trasferta, finiamo di cenare, e ci intratteniamo io e lui a parlare. Gli ho esternato tutta la mia stima per come sopportava la pressione, per come sapeva sorridere a tutti. Mi ricordo ogni singola parola di quel confronto. Lo stimo. Del Piero è la bandiera. Ha sempre rifiutato tutto in nome della Juve. È una faccia pulita”.