LA GAZZETTA DELLO SPORT – […] Questa partita doveva essere vinta 3-0, poche storie. Perché lo Shakhtar di Lucescu, a trazione anteriore brasiliana, tra un mesetto sarà pure una bellissima squadra, la stessa che in autunno ha messo sotto l’Arsenal capace ora di battere il Barcellona, ma oggi è il classico avversario comodo, reduce da un letargo invernale iniziato ai primi di dicembre. Un avversario che non ha i 90’ nelle gambe, anche se le statistiche diranno che è stato capace di correre più della Roma. Che si suicida […] con tredici minuti di follia, subito dopo il gol dell’effimero vantaggio, siglato da Perrotta. Finisce 2-3, terza sconfitta consecutiva, tra i fischi ed è un’eliminazione anticipata. A Donetsk, l’ 8 marzo, loro saranno più avanti e la Roma, facile immaginarlo visto l’attuale trend, ancora più indietro. E per giunta senza Menez e Cassetti, squalificati. […]
L’illusione Dura il tempo di festeggiare, troppo a lungo, il gol di Perrotta che arriva dopo una mezzora in cui lo Shakhtar mostra tutta la ruggine d’una lunga assenza dal calcio giocato. Sono fermi dall’ 8 dicembre, gli ucraini, e si vede, perché il loro 4-2-3-1, lineare, con due frangiflutti davanti alla difesa e il quartetto di brasiliani davanti fa una gran fatica a trovare distanze e passo. Basterebbe un avversario aggressivo e appena in forma. Ma la Roma, con Borriello in panchina e per cinque undicesimi diversa da quella che è affondata sabato col Napoli, cammina e sciupa, da Burdisso a Vucinic. Così, quando dal mischione esce fuori il cross corto di Taddei e la zuccata di Perrotta è accompagnata in rete dal maldestro Rat, prevale una gioia incredula. […] Si assiste così a qualcosa di mai visto: un gol in contropiede preso su azione che comincia da una palla centrata. Diciotto secondi, Willian scappa a sinistra, Cassetti è introvabile, Jadson in mezzo può prendere la mira, mediani e stopper sono tutti ammucchiati sul dischetto, la deviazione maldestra è di De Rossi.
Tredici minuti Sono quelli in cui lo Shakhtar asfalta la Roma, dal gol un po’ così di Jadson, a quello bellissimo di Douglas Costa, il migliore della compagnia, a quello grottesco di Luiz Adriano, che nasce da un capitombolo di Riise che nemmeno un vecchietto che inciampa sul tappeto dentro casa riesce a fare una cosa così. L’Olimpico accompagna la Roma negli spogliatoi con cori irriferibili. E’ la fine di un’epoca. La fine del Tottismo, del delegittimato Ranieri e di tante altre cose ancora. […] il Borriello schiumante rabbia recuperato da Ranieri (ma al posto di Vucinic, non si sa mai…) dopo il cambio Riise Castellini, e il Menez redivivo, resta tale. Cinque anni fa, girone di Champions, Roma Shakhtar all’Olimpico finì 4-0. Segnarono Pizarro, della cui importanza ci si accorge sempre quando non c’è, Totti, Taddei e De Rossi. Cinque anni fa, per l’appunto.