CESSIONE ROMA, Vulpis: “Non è escluso che gli americani chiederanno un ulteriore sconto”

Marcel Vulpis, direttore di sport economy.it, è tornato a parlare della cessione societaria della Roma: “Da addetto ai lavori preferirei aspettare l’evolversi della situazione – queste le sue dichiarazioni a forzaroma.info – perché bisogna sentire direttamente dalla loro voce cosa hanno intenzione di fare, perché quello che leggo per adesso sui giornali mi sembrano solo congetture e, soprattutto, banalità.

Banalità? Si spieghi meglio.

Parlare di implementazione del fatturato, miglioramento del comparto comunicazione, progetto Stadio e sviluppo del brand, è l’abc del management dello sport; una cosa di cui ti potrebbe tranquillamente parlare un qualsivoglia laureato in Economia con indirizzo sport-business. L’importante è sapere come, con quali risorse e con chi faranno tutto questo.

Il come, cosa, chi di cui sopra, secondo lei, avrà a breve delle risposte?

Questo non devo essere io a dirlo, ma chi diventerà il padrone del vapore giallorosso. Certo mi viene da sorridere quando sento di un aumento del fatturato di soli 40 milioni – come ho letto sul Corsera di oggi – in 4 anni, pari a 10 milioni l’anno. Per un impresa del genere basterebbe il quinto uomo marketing del Barcellona, che in dieci anni ha triplicato il proprio. Il fatto, inoltre, che rimanga la Banca al 40% mi dà un po’ da pensare…

A cosa?

Al fatto che Di Benedetto non sia il mecenate che viene a spendere e spandere, e che, forse, non userà esclusivamente i propri fondi. Con gli arabi, ad esempio, sarebbe stato diverso; perché non avrebbero lasciato dentro la banca, ma avrebbero fatto tutto da soli. Sul discorso di Aabar, poi, ci sarebbe molto da dire. Mi chiedo, infatti, come è possibile che siano stati in ballo per 4 mesi, senza nessuna smentita da entrambe le parti in causa, e poi siano spariti dal giorno alla notte. Comunque, il futuro parla inglese e noi dobbiamo fare altrettanto.

Il futuro, appunto. Cosa succederà in questi trenta giorni di “Trattativa in esclusiva”?

Che appunto ci sarà un’ulteriore trattativa. Ora sono gli americani ad avere il coltello dalla parte del manico e non mi stupirei se chiedessero un piccolo sconticino, vista la complessità del pacchetto Roma. Ad esempio, per Trigoria c’è quel discorso di back-lease con la banca italease oppure il marchio che è stato scorporato. Quindi avranno molto da parlare e materiale su cui trattare.

A parte tutto, l’ingresso USA nello sport italiano cosa porterà di nuovo?

Un livello molto alto di managerialità e una migliore capacità di gestire lo sport in quanto business e spettacolo. Attenzione però, perché il modello statunitense in Inghilterra a livello di gestione e profitti non ha dato i risultati sperati.

Nel senso?

Nel senso che i top club della Premier – tipo Manchester United e Liverpool – guidati da personalità d’Oltreoceano hanno dei buchi pazzeschi di bilancio. I Red Devils, per esempio, hanno un fatturato annuale positivo ma non riescono, né riusciranno, mai a coprire il disavanzo generale creato dalle improvvide manovre di Glazer, che ha chiesto per il club  dei prestiti alle banche con interessi allucinanti. Ergo, quando le banche chiuderanno i rubinetti, Il Manchester United fallirà. Di questo e altro parleremo in uno speciale venerdì sera su SkySport24 – canale 200 –  in modo da far capire meglio a tutti come i magnati a Stelle e Strisce gestiscono il calcio europeo.

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