Il Tempo – Al termine di una giornata tesa e piena di contatti tra Italia e Stati Uniti, alla fine il «benedetto» appuntamento è stato fissato: oggi negli uffici di Unicredit a via Minghetti si deciderà se avviare la trattativa in esclusiva con gli americani per la vendita della Roma. Gli ultimi documenti per soddisfare le richieste della banca sono continuati ad arrivare fino a notte fonda, un altro è atteso per oggi. Le carte verranno esaminate nella riunione definita «tecnica»: saranno collegati in videoconferenza i dirigenti di Unicredit Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, l’ad di Rothschild Italia Alessandro Daffina. E la presenza al vertice, oltre ai legali, di Attilio Zimatore, Rosella Sensi e Antonio Muto (i tre componenti del cda di Roma 2000) permetterà, se esisteranno le condizioni, di convocare in corso d’opera il cda e dare il via libera formale all’ultima fase della vendita. I quattro imprenditori (che aumenteranno nel tempo) coinvolti nell’affare da Thomas DiBenedetto hanno stanziato 10 milioni a testa per coprire la cifra necessaria al pagamento della prima tranche. Fino a ieri sera mancava solo la lettera d’impegno di uno di loro, non di James Pallotta che già la scorsa settimana ha inviato le sua. Per avviare l’esclusiva servono le evidenze dei fondi stanziati dai singoli soggetti. Gli americani, parecchio infastiditi, giudicano la richiesta un eccesso di meticolosità, ma Unicredit ha chiesto uno sforzo. Con la Consob, memore del caso Fioranelli, assai vigile sull’affare e la Sensi ancora poco convinta, la banca vuole garantire la massima trasparenzai prima di affidare . Una soluzione che resta l’unica possibile.