REPUBBLICA.IT – Il giorno degli innamorati, a Trigoria, si trasforma nel giorno della “passione”, intesa come tormento. Rosella Sensi ha raggiunto stamattina Montali, Pradè, Conti e la Mazzoleni nel centro del potere romanista. Il senato a tempo della Roma – in attesa di sviluppi sul futuro del club che inizieranno a definirsi nella giornata di domani – si è riunito per mezz’ora o poco più senza soffermarsi con squadra e tecnico.
Un confronto diventato nelle ultime ore indispensabile dopo il crollo in classifica, gli attriti tra Ranieri e alcuni giocatori, le incognite sul presente della Roma impegnata già mercoledì in una gara che vale tutta una stagione o quasi. Intanto, una nuova tegola: nel corso dell’allenamento di oggi si è fermato Julio Sergio: distorsione alla caviglia, nel pomeriggio esami strumentali al Gemelli per accertarne l’entità. E capire se sarà in grado di difendere la porta giallorossa mercoledì con lo Shakthar all’Olimpico.
VERTICE A TRIGORIA – A due giorni dall’incontro, andata degli ottavi di Champions, a Trigoria si è parlato di tutto: l’attuale presidenza, però, al contrario delle indicazioni della vigilia non ha incontrato squadra e tecnico. Più che una resa dei conti, quindi, l’assemblea ha assunto i tratti del tentativo estremo di raddrizzare la strada intrapresa. Ricordando a tutti l’importanza dei traguardi da raggiungere: quel quarto posto (sarebbe meglio il terzo) in campionato che vale un pass per la porta principale della prossima Champions League. Perché, nonostante l’imminente cambio al vertice della società, la Roma è ancora fortemente dipendente dai proventi di diritti tv e bonus Uefa, e non poter contare sulle entrate della competizione vorrebbe dire far partire con l’handicap la (possibile) nuova avventura americana. Vedersi è servito ai vertici del club anche per discutere eventuali provvedimenti disciplinari verso la squadra: eventuale silenzio stampa (prassi delle ultime tre stagioni) in caso di nuovi crolli, persino il ritiro punitivo. Ma anche, un possibile avvicendamento della guida tecnica. Situazione estrema a cui nessuno vorrebbe arrivare, ovviamente. A meno che l’andamento della squadra non precipiti ulteriormente: in questo senso, già mercoledì la Roma si troverà di fronte un banco di prova determinante per avere un quadro della situazione.
RANIERI IN BILICO: MONTELLA L’ALTERNATIVA – I dirigenti sono certi che la Champions possa essere la molla giusta per far scattare una reazione nelle testa dei giocatori. Ma devono anche fare i conti con i malumori di alcuni dei leader (da Totti a Pizarro e Vucinic, solo per citarne alcuni) nei confronti delle scelte del tecnico. In caso di ennesima disfatta con conseguente addio alla coppa, si correrebbe ai ripari. Fin da subito. Previo avallo di Unicredit – dettaglio ancora da discutere e tutt’altro che irrilevante – per evitare di dover buttare già a febbraio la stagione in corso e la prossima prima ancora che nasca, si direbbe addio in anticipo a Claudio Ranieri. Che, in ogni caso, a giugno sarà libero dal contratto con la Roma (e i discorsi per il rinnovo sono nuovamente fermi): senza soldi da investire in un nuovo allenatore, l’alternativa per la panchina si cercherebbe in casa.
Il nome buono, quello di Vincenzo Montella: da due stagioni tecnico dei Giovanissimi e a un passo dal patentino di allenatore di prima categoria valido per allenare in serie A (manca solo l’esame finale). Un salto triplo per l’ex attaccante, che ritroverebbe un gruppo che conosce bene, da cui è rispettato, e di cui ha fatto parte fino all’estate 2009. Un azzardo, forse, data la completa inesperienza ad allenare a certi livelli. E, per questo, non più di un’ipotesi, anche se già vagliata dai vertici del club. Un’ipotesi che nessuno spera di dover percorrere. Sempre che le prossime settimane non lo rendano inevitabile.