Catania (4-3-1-2): Andujar 5.5, Schelotto 7, Silvestre 6.5, Spolli 5.5, Capuano sv (19′ pt Terlizzi 5.5), Sciacca 6 (17′ st Morimoto 6), Ledesma 5, Gomez 6, Ricchiuti 5.5, Llama 5 (1′ st Lodi 8), Maxi Lopez 6. A disp.: Kosicky, Augustyn, Carboni, Martinho. All. Simeone 6.
Lecce (4-4-1-1): Rosati 5.5, Donati 5.5 (16′ st Rispoli 5), Ferrario 6, Gustavo 6, Brivio 5.5, Munari 7, Vives 6.5 (45′ st Corvia sv), Giacomazzi 6, Grossmuller 6 (30′ st Mesbah sv), Olivera 7, Jeda 6.5. A disp.: Benassi, Bertolacci, Piatti, Chevanton. All. De Canio 6.
Arbitro: Romeo 5.5.
Marcatori: 46′ pt Silvestre (C); 9′ st Jeda, 15′ st Munari (L), 35′ e 40′ st Lodi (C)
Ammoniti: Donati, Rispoli (L), Maxi Lopez (C) e Olivera (L)
Espulso: Giacomazzi (L) a gara conclusa
Finalmente Simeone ha trovato la partita perfetta. Rocambolesca, spettacolare, pirotecnica come un tango argentino. Succede di tutto al Massimino, ma l’importante per i catanesi è l’epilogo: vittoria e sorpasso nei confronti di una un diretta avversaria alla lotta salvezza. Nella prima frazione Catania e Lecce si sfidano ad armi pari e generano una conclusione favorevole per parte con Grossmuller e Schelotto, entrambi senza esiti favorevoli. Il gol che sblocca la partita arriva al 46′: sugli sviluppi di un calcio piazzato di Llama, Silvestre si incunea bene in area e firma il suo terzo gol stagionale. Nella ripresa succede di tutto. Dopo nove minuti Jeda con un perentorio colpo di testa pareggia i conti. Il Lecce è tonico e sei minuti dopo concede il bis con tap in vincente di Munari. Nel finale sul proscenio del match sale Lodi. L’ex Frosinone si traveste da mago, tira fuori la bacchetta e fa due magie. Due giochi di prestigio che ribaltano la situazione e regalano una vittoria bella ed insperata al Catania di Simeone.