CESSIONE ROMA, Ghizzoni: ‘Sono fiducioso’. Verdone: ‘Questi americani non sono cialtroni’. Dall’11 o dal 14 febbraio 30 giorni di trattativa esclusiva con gli americani.

CESSIONE ROMA – La squadra giallorossa sembra ormai vicina a passare nelle mani della cordata capeggiata da Thomas DiBenedetto. Ancora qualche giorno e si conoscerà chiaramente il futuro del club di Trigoria.

Ore 20.20 – La trattativa tra Di Benedetto e Unicredit per l’acquisizione della Roma è diventata di dominio pubblico anche negli States. Ecco le reazioni di due tifosi giallorossi “americani” ai microfoni dell’ANSA: «Ora la As Roma potrà diventare un brand famoso in tutto il mondo, come il Manchester United, il Real Madrid e il Barcellona». Le parole di Giorgio Caruso, 42 anni, nato e cresciuto a Ponte Milvio, da 15 anni trasferito nella ‘Grande Mela, dove insieme ad altri giallorossi doc ha fondato il Roma Club New York. «Gli americani – sottolinea Giorgio – sono i maestri del marketing e del merchandising applicati allo sport professionistico. Questa cordata è formata da diverse persone che da anni lavorano assieme proprio in questo settore. Ovviamente sono cauto perchè i conti li faremo alla fine. Però francamente credo che non potessimo sperare di meglio. Questa è gente non legata a interessi locali, che ha un progetto per il lungo termine. È la prima volta nella storia del calcio italiano che un gruppo di imprenditori stranieri punta a comprare un nostro club». Poi aggiunge, lasciandosi andare alla passione: «La Roma è l’unica squadra al mondo che ha l’onore di chiamarsi come la città culturalmente più importante al mondo. È un marchio che grazie a questa cordata sarà finalmente reso famoso al livello planetario. Sinora la maglietta di Totti la potevi trovare solo a Roma, spero che in futuro si possa comprarla in tutto il mondo». La tana dei giallorossi di New York è nella zona sud di Manhattan. Nel cuore di Little Italy, al Sambucàs Cafe, batte il cuore dei tifosi romanisti di New York. È nel 105 di Mulberry Street, in questo bar con i maxischermi alle pareti, che il popolo giallo ocra e rosso pompeiano si riunisce numeroso per vedere le partite della “Maggica”. Il proprietario del locale è Raffaele Tramontana, un italo-americano originario di Catania, anche lui felicissimo che una cordata di imprenditori Usa sia vicinissima all’acquisto della società. «Ormai da 17 anni – racconta orgoglioso – trasmettiamo le partite e in tutti questi anni ho visto com’è cresciuta tra gli americani la passione per il calcio italiano. Dai tempi dei mondiali del ’94 hanno fatto grossi passi avanti. Ora conoscono il gioco e le tattiche come noi, e il ‘soccer’ ormai è diventato il primo sport praticato nelle scuole inferiori». Tramontana non ha dubbi. Tutti i tifosi di Totti e compagni, anche i più scettici, possono stare tranquilli: i padroni dei Red Sox sono «gente in gamba». «Tom Dibenedetto è italo-americano come me, sono certo che è l’uomo giusto per il futuro della Roma», assicura senza alcuna esitazione. «Qui sinora la gente conosceva solo Inter, Milan e Juventus. Ora invece – aggiunge – seguiranno di più anche la squadra della Capitale. Roma è un ‘brand’ che negli Stati Uniti tira molto, che piace a tutti. Sinora conoscevano solo la città eterna, il Colosseo, San Pietro. Ora cominceranno a conoscere anche la squadra. Così aumenteranno i tifosi, la copertura mediatica e la gente comincerà a comprare le sciarpe, le magliette. Insomma sarà un grande affare. Ci saranno tanti dollari in più – assicura Raffaele – che finiranno nelle casse della nuova Roma e, statene certi, faranno la squadra sempre più forte».

Ore 19,45 –  Federico Ghizzoni a margine dell’inaugurazione di una mostra sull’Expo alla Triennale dichiara, come riferisce l’ANSA, a proposito della trattativa per la cessione della A.S.Roma «Sono fiducioso, stiamo lavorando intensamente, non aggiungo altro».

Ore 18,35 – Arrivano anche le dichiarazioni dell’attore Carlo Verdone a proposito della cessione della Roma. Queste le sue parole riferite dall’ANSA: “Una situazione da Americano a Roma? No, questa storia non la ricorda affatto, quello era l’americano cialtrone, spaccone, Sordi imitava in quel film l’americano un pò fregnacciaro: No queste sono persone serie che hanno già squadre importanti e non vogliono fallire.  finalmente una ventata di novità che mette la Roma alla pari delle squadre che hanno alle spalle industrie molto forti. Penso che sia una buona notizia perche questi americani porteranno sicuramente una situazione economica più solida che porterà ovviamente anche ad acquisti più solidi. Tutti i tifosi credere che aspettassero questo arrivo anche perche la Roma fino ad adesso ha fatto delle buone cose. La famiglia Sensi credo abbia dato il massimo dei massimo rimettendoci anche molto, ma questa conduzione appassionata, ma alla fine anche un pò condominiale non è da squadra che può competere in Europa. Secondo me se degli investitori arrivano a investire sulla squadra puntano molto sul marchio Roma e hanno tutte le intenzioni di vedere la loro squadra in giro per il mondo. Ma fino a quando non vedo la firma non sono tranquillissimo perchè so bene come vanno a finire le cose in questa città». Che cosa vorrebbe facessero gli americani per la squadra? «Da tifoso vorrei facessero tre o quattro acquisti molto potenti, importanti. La squadra ha in realtà già elementi molto buoni cosa che fa vedere con ottimismo il futuro, gente come Menez, giocatore giovanissimo sono da tenere, lo stesso vale per Borriello e altri».

Ore 17,50 – Ettore Viola parla a Tele Radio Stereo e per fare alcune pecisazioni: “Vorrei puntualizzare quella che è stata la mia posizione: io non ero il portavoce del gruppo Angelucci; io avevo e ho un rapporto di amicizia con il gruppo Angelucci e non solo; torno indietro a circa un mese fa, ero in vacanza a Cortina e tu mi hai chiamato: mi sono permesso di dire che l’unica offerta all’epoca che si era materializzata, fosse quella di Angelucci e questo, come i fatti mi hanno dato ragione, era assolutamente vero. Tutto sommato mi sono chiesto, pur di uscire fuori da questo immobilismo tombale, che bisognasse uscire da questo il prima possibile. L’unica offerta che ha stimolato gli investitori stranieri è quella di Angelucci. Ho letto il comunicato degli Angelucci  molto carino e affettuoso, ben vengano gli americani che facciano bene e che riportino la Roma ai livelli italiani e europei. Ultimo desiderio che possa essere rinvitato a Trigoria dopo 19 anni, mi farebbe molto piacere.”

Che cos’è che ha fatto arrabbiare i tifosi romanisti dinanzi alla tua posizione?
“No perchè la continuate a chiamare posizione? iI vengo a sapere 40 giorni fa di un’unica offerta materializzata, l’ho detto e mi dovete dare atto che essa ha stimolato la formulazione di nuove offerte. bene sono contento io per primo,in quanto sono tifoso giallorosso vitalizio dal 52′.”

Sicuramente il fatto che con Angelucci ti saresti ritagliato un ruolo dirigenziale, ha fatto sollevare il malcontento dei tifosi?
“Io questo lo avrei fatto sia con gli arabi, con gli americani etc.. Di sicuro rientrerò a Trigoria, ve lo assicuro.
In completa trasparenza ti dico che io non ho tirato la volata a nessuno, perchè non sono in grado di farlo:qui c’era la Banca che di certo non si fa influenzare nè da me, nè da te ; diamo merito al gruppo Angelucci che è l’unico gruppo romano che ha presentato un’offerta; poi tutti ci auguriamo, me compreso, che facciano benissimo per questa squadra, per questa città e per questi tifosi. Dobbiamo uscire da questo tombale immobilismo di autofinanziamento da 5 anni a questa parte, per colpa di nessuno, perchè quando muore un genitore la vita cambia irrimediabilmente. Ripeto non ho nessuna posizione, nè altro. Io non tifo le cordate, tifo Roma, nè tanto meno cinesi, russi etc. e sarò il primo a felicitarmi che questa “inaspettata” cordata estera americana, faccia benissimo per la Roma, perchè ce lo meritiamo.”

Si aspettava il gruppo Tosinvest di questo rilancio finale americano, o erano convinti di diventare proprietari al posto degli americani?
“Nel caso della famiglia Viola diventare presidente della Roma, tu non sai cosa vuoldire a Roma:ti sacrifichi totalmente per questo tuo grandissimo amore, diventi più importante del Sindaco, è un lavoro duro ma che da soddisfazioni ovviamente.
Comunque gli Angelucci non erano convinti di essere coinvolti nella procedura di vendita; erano convinti che il loro programma, non tanto il prezzo offerto a Uc, fosse all’altezza della situazione.”

Ore 17,45 – Il titolo Roma chiude la seduta in borsa con il segno positivo (+ 1,24%) ad un prezzo di riferimento di 1,223 €

Ore 17,00 – Gianni Dragoni, giornalista de ‘Il SOle 24 Ore’, interviene a TeleRadioStereo per dire la sul tema del giorno:

In attesa di questa firma finale, quali saranno i prossimisi step della trattativa?
“Credo servirà qualche settimana per fare tutti gli approfondimenti, forse un mese ; riflettendo, nonostante neanche io abbia informazioni chiare e in più, perchè l’oggetto è stato mantenuto molto riservato,è stato fatto qualche passo avanti comunicativo, visti gli ultimi “infortuni”

Cosa manca per la chiusura precisamente?
“Visto che l’offerta riguarda le azioni di una società quotata, ci si aspettava che l’offerta fosse accettata. Da un lato vediamo che la Banca dovrebbe rimanere azionista, e non è smentito che rimarrebbe con il 40% da cedere successivamente a imprenditori italiani.
Questo 40% ovviamente non fa parte dell’attuale pacchetto di maggioranza, ma corrisponderebbe al 40% di una nuova compagine che si costituisce ex novo.”

Relativamente all’Opa, (offerta pubblica d’acquisto), con riferimento ai tanti tifosi che hanno acquisito queste azioni, potrebbe essere che l’Opa non accolga tante adesioni, visto che non c’è l’obbligo di vendere le proprie azioni?
“Si potrebbe accadere. Il prezzo del titolo sta salendo, ieri la Roma valeva circa 170 milioni (1.20 Euro x azione) e mi sembra che l’offerta risulti più bassa del prezzo attuale. O si sta pensando che con l’Opa si possa valorizzare il titolo oppure l’altra alternativa potrebbe essere il lancio di un’Opa che se non raccoglie adesioni sufficienti porterebbe alla c.d “Opa al rialzo”. Ma chi acquista la società non è interessato a prendere il 100% perchè comunque risparmierebbero tanti soldi.”

Queste cifre di 50-60 milioni per il 33% sul mercato, sono “virtuali”?
“Si sono virtuali, l’obbligo scatta solo quando l’acquisto inziale supera se non sbaglio la soglia tra il 95% e il 98% : in questo caso le azioni residue devono essere necessariamente acquisite ; io credo che difficilmente si raggiungerà il 100% del capitale e quindi potrebbero risparmiare, comunque dipende anche dal prezzo delle azioni.”

Sul comunicato di ieri sera di Italpetroli, leggiamo un anelito di velocità nella conclusione della trattativa: ciò sarebbe dettato dal fatto che sia già stato raggiunto un accordo in America?
“Probabilmente si, poi nel passaggio dagli accordi di massima a quelli definitivi, è sempre una fase delicata, in cui possono sorgere dei rischi, dettati dalle difficoltà tecniche sempre maggiori. Comunque l’impressione è che si voglia andare alla conclusione positiva dell’affare. Un punto complicato potrebbero essere le garanzie finanziare, come anche la questione-Trigoria.”

Oggi su qualche giornale si scrive che UC abbia imposto una soglia minima di 140 milioni per l’acquisto, a lei risulta?
“Su questo non saprei dire nulla di certo, perchè non so se è stata fissata una soglia minima. Quello che ho capito, perchè nessuno pubblicamente ha dato contezza del contenuto delle offerte, viste le perdite di As Roma e il patrimonio netto che è già a di -18 milioni con proiezioni notevolmente superiori, mi aspetterei un valore più basso di 140 milioni, ma non ho certezze in merito.”

Che percentuali ci sono di chiusura di questa trattativa?
“Le possibilità che salti l’operazione rimangono come in ogni trattativa finchè non è conclusa: si parla ancora di trattativa in esclusiva, quindi ripeto ci sono ancora degli aspetti complessi. La Banca si è impegnata con un viaggio negli Usa e un memorandum per arrivare al traguardo. Se non ci saranno ravvedimenti dall’altra parte, si arriverà a dama.”

Lei ha verificato la consistenza patrimoniale di questo gruppo, tramite le sue conoscenze?
“No, prima di quest’ultimo periodo, c’erano pochi riferimenti anche su internet. Bisogna mantenere cautela visti i passati con Tacopina etc.. Di certo visto che la Banca è andata con i suoi massimi vertici, questa è sicuramente una garanzia.”

Ore 16,38  – Dopo le opportune verifiche e approfondimenti da parte della famiglia Sensi e di Unicredit, a quanto apprende l’ADNKRONOS, l’11 o il 14 febbraio si procederà a dare avvio alla trattativa in esclusiva con la cordata statunitense, che dovrebbe essere di 30 giorni, e sarà finalizzata alla negoziazione delle condizioni definitive dell’operazione per l’acquisizione dell’As Roma.
Sempre secondo quanto riferisce Adnkronos, la famiglia Sensi insieme ad Unicredit e al prof. Attilio Zimatore, presidente della Newco Roma, dopo l’incontro di ieri nel quale è stata definita come «la più competitiva» la proposta formulata dalla società statunitense ‘DiBenedetto AS Roma LLC’, stanno svolgendo ulteriori approfondimenti sulla proposta. Ieri sono state richieste al consorzio a stelle e strisce ulteriori informazioni e integrazioni alla propria offerta.  La banca italiana, una volta finalizzata l’operazione, potrebbe comunque girare una parte della propria quota ad un altro investitore. Il piano statunitense, infatti, in ambienti dell’imprenditoria capitolina, ha suscitato l’interesse di diversi potenziali investitori romani, tra cui spiccherebbero i Parnasi.

Ore 14,50 – Jeff Donovan, giornalista per l’Italia di Bloomberg News, è intervenuto ai microfoni di “A Tutto Campo”, trasmissione radiofonica in onda su Radio IES 99.8.

Queste le sue parole sulla trattativa che potrebbe portare la Roma in mani americane:
Il gruppo rappresentato da Thomas Di Benedetto ha fatto molto bene a Boston con i Red Socks, una squadra che non vinceva un titolo da moltissimi anni. Meno di 10 anni il club fu comprato per circa 500 milioni di dollari mentre ora il valore del club si aggira intorno al miliardo di dollari. Penso che DiBenedetto abbia un progetto simile anche per la Roma.

Non mi aspetterei una proprietà in stile Manchester City, che non bada al prezzo dei giocatori in sede di mercato, ma piuttosto un progetto serio e articolato che possa dimostrarsi valido e solido anche nel medio-lungo termine.
Anche se il calcio è cresciuto moltissimo negli Stati Uniti negli ultimi anni rimane ancora uno sport secondario, per questo motivo la stampa americana non ha dato molto risalto alla notizia. Per i magnati americani è normale investire sui mercati esteri, anche nel calcio come è già accaduto in Premier League.”

Ore 14,33 – Anche due artisti si sbilanciano sul tema. A Centro Suono Sport il comico Andrea Perroni dice: “Fino a quando non avremo la certezza, non vorrei sbilanciarmi. Qualora fosse vero, credo però che su al nord dovrebbero finalmente cominciarsi a preoccupare. Chi voglio come primo acquisto americano? Drogba

Il cantante Lando Fiorini, alla stessa emittente, invece dichiara: “Mi dispiace per come sia finita per la famiglia Sensi, la ringrazio per tutto è gli sarò sempre grato. Sono consapevole che l’arrivo di nuovi proprietari ormai era inevitabile, ma ho un po’ di perplessità sui vari investitori esteri. Ho paura che gli americani facciano solo i loro interessi e che non ci mettano il cuore. Spero rimangano almeno Conti e Pradè

14,20 – Anche il Presidente della Lazio cClaudio Lotito si esprime – su Rai radio2 – sul processo di vendita della società giallorossa: “A chi mi piacerebbe venisse ceduta la Roma? Mi auguro alla persona più idonea, per qualità morali e per possibilità economiche anche se queste, da qui a un anno e mezzo, non incideranno piu’ in modo significativo per il fair-play finanziario. Spero che la Roma venga ceduta a qualcuno che abbia capacita’ di gestione e che possa dare un grande contributo allo sport della citta’ e nazionale Un nome? Non conosco le offerte, ne’ gli interlocutori, esprimere un giudizio sarebbe avventato”.

Ore 13,44 – Il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dichiara in una nota – riferita da Omniroma – la sua opinione sul processo di cessione della società giallorossa: ” Sono felice di constatare che la procedura di cessione della As Roma stia seguendo un andamento positivo. Unicredit è vicina alla chiusura di un accordo con un acquirente internazionale che si presenta economicamente forte e motivato per il successo sportivo della squadra e per il rapporto con  la tifoseria e la città”

Ore 13,00 – Vincent Candela torna a parlare dell’offerta francese per l’As Roma e lo fa dai microfoni di centro Suono Sport:

Vincent, parlaci dell’offerta del gruppo che ti vedeva coinvolto Il gruppo francese ha fatto l’offerta.
“Il progetto era molto interessante, trattava di tutto. A me hanno proposto di fare il direttore sportivo. Sono sicuro che gli americani faranno bene. Io ho a cuore la Roma.”

Tu avevi parlato con qualche giocatore o allenatore che il gruppo ti aveva detto quali comprare?
“L’allenatore che loro volevano era Ancelotti un ex della Roma, un grande allenatore francese che ha vinto il campionato in Francia l’hanno scorso. Giocatori, si parla di un giocatore di Ancelotti che è un grande… Drogba… Ho visto sui giornali che gli americani sono un passo avanti.”

Il gruppo è solo francese?
“Si solo francese.”

Dopo l’uscita di ieri, hai risentito i tuoi contatti francesi, cosa ti hanno detto?
“Sono in Italia in questo momento, stanno ancora lavorando. Hanno voglia, e finchè non è firmato fanno di tutto. Sono in Italia con gente professionista. Sono venuti spesso a Roma. Per loro non è finita, finchè non c’è la firma. Ho visto anche il progetto dello stadio che è bellissimo. Il progetto del settore giovanile anche è fantastico.”

Ore 12,30 – Il probabile arrivo della cordata americana alla guida della Roma fa sbizzarrire i bookmakers che già fanno pronostici sulla prossima stagione di Campionato.  Secondo Agicos, la squadra giallorossa è favorita. Il tesat a testa è con Inter e Milan, squadre messe alla pari a quota 2,25. La Juve è data a 5,00, mentre il Napoli a 6,00.

ORE 11.45 – L’offerta americana piace agli investitori ed il titolo As Roma guadagna in borsa: dopo poco più di due ore dall’avvio delle contrattazioni, segna un rialzo del 2,24% a 1,235 euro, dopo aver segnato un massimo di 1,255 euro. Nell’ultimo mese il titolo ha guadagnato quasi il 15%. Compagnia Italpetroli ha chiesto ulteriori informazioni e integrazioni all’offerta di Di Benedetto, ma si prevede che tali attività «si possano svolgere in pochi giorni, in modo da poter decidere a breve con quali modalità definire un periodo di esclusiva finalizzato alla negoziazione delle condizioni definitive dell’operazione»

Ore 10,53 – Giampaolo Angelucci, l’imprenditore romano “primo degli esclusi” dalla trattativa per l’acquisizione dell’A.s. Roma, augura «il miglior successo» al consorzio statunitense guidato da Thomas R. DiBenedetto e si dice certo «che la scelta sia stata operata tenendo conto del futuro della squadra».

Il re delle cliniche ha affidato il proprio pensiero a una nota: «Il nostro Gruppo, con l’ausilio dell’advisor KPMG, ha presentato un’offerta seria, sostenibile finanziariamente e di grande progettualità per lo sviluppo della squadra», si legge nel comunicato. «Tuttavia, alla luce delle decisioni di Italpetroli-Unicredit, e per l’affetto che ci lega alla città di Roma ed alla squadra che larghissimamente la rappresenta, auguriamo il miglior successo alla cordata americana che la guiderà, certi che la scelta sia stata operata tenendo conto del futuro della squadra, considerando cosa l’As Roma rappresenti per la nostra città e per i tantissimi tifosi che, ogni giorno, la seguono con grande passione», conclude Angelucci.

Ore 10,50 – Il giornalista Herbert Simone Paragnani ha parlato della questione legata alla cessione della Roma a vocegiallorossa.it:

Sei stato il primo a dare la cordata americana in vantaggio.
Il 2 gennaio è uscito questo mio articolo. Avevo iniziato il pezzo dicendo che la Roma era stata venduta a dicembre quello che poi, nonostante il caos mediatico degli ultimi giorni, si è verificato. Il nome di DiBenedetto è stato occultato fino a qualche giorno fa.

Il nome che faceva capo a questa cordata è stato tenuto nascosto fino all’ultimo.
Tutta la storia di Aabar si può riassumere in un dato: sicuramente gli arabi hanno chiesto informazioni, sicuramente sollecitati dalla stessa Unicredit. Non ha mai dato seguito, però, a questo piccolo interesse. Sicuramente c’era più di un investitore americano interessato, forse due, e pare ci fosse uno più forte ma che poi non ha dato seguito alle informazioni che aveva chiesto durante la fase delle offerte non vincolanti. Ci sono state delle fortissime spinte politiche per favorire l’unico italiano interessato ed è una cosa che ha portato Unicredit a mantenere un riserbo su chi c’era dietro veramente.

Si era cercato di favorire Angelucci?
Sì, c’erano delle spinte politiche. Nessuno osava scriverlo ma tutti sapevano questo. Ci sono state anche delle forti pressioni su Unicredit in favore di Angelucci. In queste ultime 24 ore è cambiato qualcosa; la curva si è schierata e il sindaco Alemanno – tra lo stupore generale – si è tirato fuori da questa storia. La banca ha valutato attentamente la situazione considerando la cordata americana quella più affidabile.

Quando è iniziata la trattativa con gli americani?
Tutti brancolavano nel buio. Solo Unicredit, anche in sede di offerte non vincolanti, sapeva chi c’era dietro. Credo che comunque sia iniziato tutto a dicembre e piuttosto rapidamente si è giunti alla conclusione che l’offerta americana potesse dare più continuità.

Ci sono novità sotto il punto di vista del piano industriale?
Si è fatto il nome di Baldini che personalmente stimo. E’ anche vero che ogni volta che si ventilava un cambio di proprietà della Roma, Baldini è stato sempre tirato in ballo. Gli americani puntano molto sul marchio Roma. Ho guardato che cosa hanno fatto con i Red Sox: può non piacere ai tifosi che preferirebbero il magnate che compra il Messi di turno, DiBenedetto non è così. L’investitore è comunque interessante ma che cercherà di valorizzare il marchio. DiBenedetto, che è venuto l’ultima volta allo stadio per Roma-Bari, era basito nel vedere tutti i venditori ambulanti che vendevano le false maglie della Roma. E’ una persona che ha reso i Red Sox una franchigia importante dopo 87 anni; loro hanno investito nei manager, non hanno strapagato i giocatori ma nonostante tutto hanno costruito una squadra vincente. Tra quattro-cinque anni l’As Roma varrà molto di più e gli americani potrebbero rivenderla a qualcuno più grande di loro.

L’italiano che potrebbe rilevare la quota chi è?
Penso si tratti di Francesco Angelini e l’ho ripetuto più volte nei miei articoli. E’ un nome che si è sempre fatto, non è mai uscito di scena. Angelini non entrerebbe come Gruppo Farmaceutico ma come imprenditore singolo e credo che Unicredit, che almeno inizialmente dovrebbe tenere questo 40%, poi dovrà dismettere via via le sue quote. Angelini è sicuramente l’interlocutore privilegiato.

Angelini ha più volte detto che voleva entrare nell’As Roma con un partner.
Ha sempre detto che voleva prendere la Roma spendendo un ‘tot’, non di più e con la Banca come partner; questo potrebbe accadere a stretto giro di posta.

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