“Questo è quello che sognavo da quando ho iniziato a giocare a calcio: arrivare in una squadra come l’Inter. Ma adesso questo deve essere un punto di partenza”, esordisce così in conferenza stampa Andrea Ranocchia, che da ieri è ufficialmente un calciatore dell’Inter, cui si è legato fino al giugno del 2015, e che oggi è stato presentato al centro sportivo “Angelo Moratti”, alla presenza del direttore dell’area tecnica Marco Branca e del direttore sportivo Piero Ausilio.
“Mi sento pronto, anche se sono qui con grande umiltà, per mettermi al servizio della squadra”, ha proseguito Ranocchia, spiegando poi che “l’infortunio avuto è ormai alle spalle, sicuramente mi ha fortificato il carattere. Le aspettative ora? Recuperare dei punti e puntare in alto come ci spetta. Sono molto emozionato, è una sensazione bellissima trovarmi qui. Ci saranno partite dove sarò in panchina o magari in tribuna: quello a cui penso è però di fare del mio meglio per mettere sempre in difficoltà il mister”.
Ranocchia ha poi parlato dell’accoglienza all’Inter: “Sono stato subito contattato da Marco Materazzi, che è stato molto contento del mio arrivo qui. E poi mi sono subito trovato bene anche con gli altri nuovi compagni”.
“Perché ho scelto il numero 15? Il mio contratto scade nel 2015, quindi…”, sorride il nuovo difensore nerazzurro, parlando del suo nuovo numero di maglia.
“Al Genoa ho giocato sia con la difesa a tre che con la difesa a quattro. Non sarà un problema per me adattarmi a un ruolo piuttosto che a un altro qui”, ha spiegato poi Ranocchia.
Ranocchia ha poi parlato delle prime impressioni in nerazzurro: “Il clima qui all’Inter è più che buono: lavoriamo con serietà ma sappiamo anche scherzare molto. Leonardo è un allenatore cui piace interagire molto con i giocatori e questo mi piace molto. Mi ha detto, per qualsiasi problema, che posso parlarne con lui, senza esitare: è importante per un giocatore”.
“I paragoni con Nesta? I paragoni li fanno gli altri – risponde Ranocchia -, lui sicuramente è sempre stato un punto di riferimento ma io ho prima di tutto da imparare dai grandi campioni che ci sono qui. Un idolo? Ronaldo, quando era all’Inter. Io da piccolo volevo fare l’attaccante e lui mi piaceva tantissimo”.