Liga. Simeone: “Allenare l’Inter? Sarebbe un onore, ma mi vedo per parecchio tempo all’Atletico Madrid”

Il tecnico dei colchoneros ha parlato in una lunga intervista a “Il Giornale”…

(Getty Images)
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NOTIZIE LIGA – Diego Simeone, allenatore dell’Atletico Madrid, ha rilasciato una lunga intervista a ‘Il Giornale’ parlando del Milan, di Balotelli, di Nazionale e del suo futuro. Ecco le sue parole:

BALOTELLI – “I calciatori ribelli in campo mettono tutto, compresa l’anima. É una questione caratteriale. Balotelli a modo suo lo è. Leggo che il Milan vorrebbe venderlo, meglio per noi quando li affronteremo in Champions. Datemelo in squadra e vi faccio vedere cosa significa avere il fuoco nell’anima”.

LA SFIDA IN CHAMPIONS COL MILAN – “I rossoneri rappresentano la storia del calcio ma ce la giochiamo alla pari. Allegri è un bravissimo allenatore. Vorrei vedere altri a saper gestire come lui un gruppo di campioni. Noi? A volte trovo ingiusto che si parli solo di Diego Costa. É un grandissimo attaccante, ma alla fine è il gruppo che si sta imponendo. Non ho inventato nulla di nuovo, semmai li tengo sulla corda. Devono capire che con me non esistono titolari. In settimana si sudano il posto in squadra. Koke diventerà in poco tempo tra i dieci calciatori più forti al mondo. Lo stanno cercando tutti”.

LA NAZIONALE ARGENTINA – “Sono ancora giovane, mi ritirerò non prima di aver compiuto i 65 anni. E poi Sabella sta lavorando bene. Se ci fosse una situazione d’emergenza allenerei l’Argentina senza però mollare l‘Atletico“.

ALLENARE L’INTER – Sarebbe un onore, per ora ne hanno parlato soltanto i giornali. Mi vedo per parecchio tempo all’Atletico Madrid. Qualcuno dice che potrei diventare il Ferguson dei colchoneros, quell’uomo è stato il calcio”.

PALLONE D’ORO – “Il mio cuore batte per Leo, ma quest’anno opterei per un ex equo: Messi, Cristiano e Ribery. Se lo meritano tutti e tre”.

OBIETTIVI PER IL 2014 – “Potrei rispondere, vincere la Liga. Sarebbe stupido non pensarci, soprattutto alla luce della classifica. Davanti a tutte queste cose metto però la salute e la felicità dei miei figli Giovanni, Gianluca e Giuliano. E poi sono felice per mio padre Carlos: con lui, l’altro ieri, ho festeggiato qui in Argentina i suoi 70 anni. É la mia famiglia, es mi vida”.

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