Arresti domiciliari per MAURI. Il PM lo avrebbe lasciato in carcere: «Versione poco plausibile»

Il centrocampista brianzolo lascerà il carcere nelle prossime ore. Stesso provvedimento per Milanetto e Grilli, mentre per Ivan Tisci ci sarà l’obbligo di firma…

(getty images)

Dopo sette giorni di reclusione, sono stati concessi gli arresti domiciliari a Stefano Mauri, centrocampista biancoceleste che era in carcere da lunedì scorso nell’ambito del processo sul calcioscommesse che sta sconvolgendo il mondo del calcio italiano. Sono stati concessi i domiciliari anche a Milanetto e Grilli, mentre per Ivan Tisci ci sarà l’obbligo di firma. Secondo quanto stabilito dal procuratore Salvini, i giocatori non potranno avere contatto con l’esterno, potranno solo ricevere in casa i familiari e i legali. Sulla posizione di Mauri c’era discordanza tra il gip e il pm Di Martino;infatti, quest’ultimo avrebbe voluto trattenere il centrocampista della Lazio in carcere, come si legge nell’ordinanza.

Nella stessa vengono riportate anche delle precisazioni per quanto riguarda il giocatore biancoceleste. Intatti, è ”scarsamente plausibile” e “almeno allo stato appare costruita a posteriori” la versione fornita da Stefano Mauri riguardo il possesso di una scheda intestata ad altra persona che doveva servire per scommettere su partite di basket americano. Il gip rileva che “non vi è alcun divieto per un giocatore di calcio a scommettere su competizioni in attività sportive diverse” e che “non vi è traccia che egli, nè in precedenza nè in seguito abbia coltivato un interesse del genere“. ”Al contrario – continua Salvini – il periodo in cui viene utilizzata tale scheda, da considerarsi una vera e propria scheda ‘dedicata’, e cioè il 13-28 maggio 2011 (come riconosciuto dallo stesso Mauri) si sovrappone perfettamente con i giorni in cui sono avvenute le due partite più importanti toccate dall’indagine e cioè Lazio-Genoa e Lecce-Lazio. Il gip scarcera comunque il calciatore, disponendo per lui i domiciliari in quanto le esigenze cautelari si sono “considerevolmente attenuate” con gli interrogatori di garanzia. Non ci sarà peraltro il periodo di allontanamento degli indagati, perché, tra le altre cose, “l’indagato Stefano Mauri si è di fatto costituito spontaneamente“.

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