Il numero uno della FIGC ha commentato anche il caso Buffon: “Il calcio ha 15 mila professionisti e un milione 400 mila tesserati, come avviene in tutti i campi non bisogna generalizzare”…
Giancarlo ABETE ha parlato ai microfoni di Raisport durante l’intervallo di Italia – Russia.
Ecco le sue parole:
“Noi il 5 saremo a Cracovia, il 6 ad Auschwitz, il 10 a Danzica. Il nostro obiettivo è rimanere il più a lungo possibile a gli Europei. Quello di Prandelli è stato solo uno sfogo”.
Poi il numero uno della Figc ha parlato del caso scommesse:
“Perché Criscito sì e Bonucci no? Purtroppo Criscito ha avuto una informazione di garanzia con una perquisizione a Coverciano. C’é per lui e per tutti ovviamente la presunzione di innocenza. Siamo convinti che uscirà fuori da questa vicenda, ma questa situazione aveva determinato momenti difficili per lui e per il gruppo. Il mister d’intesa con la federazione ha deciso di non utilizzarlo. C’é fiducia nel ragazzo. Criscito si é sentito scaricato? Nel ragazzo c’é delusione, amarezza, perché questo e’ successo il giorno prima della lista dei 23. La sua amarezza é comprensibile e giustificabile. Se é vero che la Federcalcio ha il potere di impugnare le sentenze? C’é massima fiducia negli organi di giustizia sportiva, ma in base alla normativa vigente c’é il potere del presidente federale di impugnare provvedimenti. Ma ribadisco che la fiducia é massima”.
La conclusione su Buffon e se su di lui ci sia una giustizia ad orologeria
“Non ci credo nel senso che sarebbe molto triste se fosse così. Abbiamo il dovere di pensare in modo da non generare altri sospetti, in un momento per il paese e per il sistema calcio che gia’ e’ in difficoltà. E’ un periodo difficile, triste, per alcuni versi e per alcuni episodi può essere nauseante. Ma il mondo calcio ha 15 mila professionisti e un milione 400 mila tesserati, come avviene in tutti i campi non bisogna generalizzare”.
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